Shanghai, 1934. L’ispettore Ottozampe è il ragno detective più dotato della polizia cittadina. È l’idolo della locale comunità d’insetti ma è anche un combinaguai. Dopo l’ultima retata ha messo le manette ai polsi della sua nemesi Red Locust ma ha anche fatto saltare in aria una fabbrica di fuochi d’artificio. Il capo della polizia lo manda dunque in riposo forzato e lui sceglie di andare in vacanza a New York. Durante il lungo volo, però, sarà chiamato a risolvere un omicidio che unisce lui, una femme fatale e lo stesso Red Locust ad una formula che minaccia di rivoluzionare l’ordine naturale del mondo degli insetti.

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È una produzione spagnola a medio budget, l’Ispettore Ottozampe e il mistero dei misteri, che raramente si spinge nei territori massimalisti della Disney e che, quando lo fa, ottiene comprensibilmente risultati altalenanti (per quanto non manchino buone intuizioni, come nella sequenza del primo incontro del protagonista con la regina delle formiche), ma Julio Soto Gurpide utilizza questo elemento a suo vantaggio. Perché l’Ispettore Ottozampe e il mistero dei misteri riesce facilmente ad affrancarsi dalle attese tipiche di un film per famiglie riuscendo a muoversi verso altri territori, a fare ciò che la Disney non può fare.

Così la scrittura gioca apertamente con il target. Costruisce una storia ritmatissima, fa muovere i suoi personaggi in spazi colorati, sempre diversi ma ragiona guardando anche agli adulti. E allora l’Ispettore Ottozampe e il mistero dei misteri non può che essere un affascinante cortocircuito che mette al centro dell’azione un ragnetto goffo dal volto vispo che però pare una degenerazione del Clouseau di Edwards, un personaggio ormai assuefatto ai media che lo dipingono come straordinario investigatore (ma se fosse tutta fortuna, la sua?).

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Gurpide consegna dunque ai più piccoli un noir action orgoglioso di essere tale, che non ha paura di sfiorare le tinte dell’horror, di costruire una narrazione stratificata e di lanciarsi in vertiginosi exploit action anni ’90, mentre per gli adulti orchestra un giocoso divertissement puntellato di citazioni (non solo gli whodunnit della Christie ma anche Alien, Indiana Jones e il tempio maledetto e addirittura Basic Instinct), che scardina il serioso immaginario del giallo classico. Ogni intento pedagogico è lasciato in potenza, al limite solo abbozzato. Al massimo i piccoli spettatori potranno confrontarsi con il concetto di lotta di classe, che è poi è la motivazione profonda, per quanto fraintesa, che muove le azioni del villain. Peccato davvero che il racconto non riesca a ragionare in modo più in profondo su quest’affascinante nemesi. Perché davvero l’Ispettore Ottozampe e il mistero dei misteri pare muoversi come Red, desideroso di ribaltare uno status quo, di ripensare il linguaggio dei vertici dell’animazione contemporanea. Poco importa, in fondo, se non ha la potenza di fuoco per farlo davvero, ci prova comunque, malgrado tutto, che in un cinema sempre più chiuso nei suoi spazi è certo un fatto straordinario.

Titolo originale: Inspector Sun y la maldición de la viuda negra
Regia: Julio Soto Gurpide
Voci: Ronny Chieng, Fernando Serna, Pedro Tena, Andrea Villaverde, Isabel Donate, Juan Rueda
Distribuzione: Eagle Pictures
Durata: 88′
Origine:  Spagna, 2022

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