Lo schermo futuro – il cinema fantastico in arrivo…

Ecco un nuovo appuntamento per i lettori di "Sentieri Selvaggi", realizzato in collaborazione con il "Corriere della Fantascienza" di www.fantascienza.com. Questo mese parliamo di Isaac Asimov portato al cinema da Alex Proyas, del "Solaris" di Soderbergh e Clooney e dell'ultimo "Star Trek – la nemesi", questi ultimi presto sugli schermi italiani

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E' uno schermo doppiamente futuro, per due motivi: primo ci occuperemo di film ancora a venire, progetti, notizie, anteprime, idee e indiscrezioni su tutto quello che si sa sui film che vedremo tra un mese o un anno o cinque anni nelle sale cinematografiche; secondo perché la nostra attenzione sarà prevalentemente rivolta al genere fantascientifico e fantasy, senza trascurare l'horror, generi da sempre in anticipo sui tempi.

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Ebbene iniziamo proprio da un progetto di pura Science Fiction tratto un romanzo di uno dei più celebrati autori di questo genere letterario, Isaac Asimov. Il sogno di tutti noi ovviamente sarebbe quello di vedere un giorno trasportata sul grande schermo la Trilogia originaria della Fondazione. Per il momento ci accontentiamo ben volentieri del meno monumentale (e forse economicamente più fattibile) Io, Robot , altro libro memorabile uscito nel 1950. Regista sarà Alex Proyas, già autore di film culto come Il Corvo (1994) e Dark City (1998) e recentemente produttore esecutivo della miniserie TV tratta da Il mondo del fiume di P.J. Farmer (ancora inedita). Protagonista principale sarà Will Smith. Il rapper/attore Man In Black a dire il vero non è esattamente il primo nome che viene in mente quando si pensa ad un film di fantascienza robotica e scientifica tratto da Asimov, ma bisogna se non altro riconoscere che, primo, garantirà al progetto una certa risonanza e, secondo, ha dimostrato in passato di sapersela cavare più che bene anche in film intelligenti e meritevoli come Sei gradi di separazione. Molto dipenderà quindi dalla bontà dello script, che porta la firma di Jeff Wintar, giovane sceneggiatore emerso dai corsi di scrittura dell'Università dello Iowa e che ha già al suo attivo anche un altro recente film di fantascienza, l'oriental-digitale Final Fantasy. Il regista Proyas al momento non si sbottona più di tanto ma anticipa che il film non sarà l'esatta trasposizione del libro (che tra l'altro non è un romanzo ma un'antologia di racconti) ma piuttosto una sorta di prologo. L'attrice che dovrà interpretare il ruolo chiave di Susan Calvin al momento non è ancora stata scelta. La 20th Century Fox finanzia il tutto in congiunzione con la Davis Entertainment, affidando i compiti di co-produttori a John Davis (Behind enemy lines) e Laurence Mark (Deep Rising). Le riprese cominciano in primavera in Canada con uscita nei cinema prevista per il 2004.

Di imminente arrivo nelle sale invece il remake di Solaris con George Clooney, che si è detto un po' frustrato che il suo essere un sex symbol sia elemento di distrazione rispetto alle tematiche che vengono affrontate dal film. Molta dell'attenzione che i media hanno riservato al film e' stata infatti concentrata sul fondoschiena dell'attore, che ha rischiato di finire sotto le forbici della censura. L'organo della MPAA, Motion Picture Association of America, aveva classificato il film R-Restricted, rendendolo non visibile ai minorenni. La controversia riguardava due sequenze nelle quali Clooney appare completamente nudo, ripreso di spalle: la prima ripresa da una certa distanza e l'altra in un ambiente semibuio. La produzione ha fatto ricorso ed il divieto è stato successivamente abbassato al meno restrittivo PG-13 ma l'attore sperava che l'attenzione si accentrasse su altro. "Lo trovo curioso perché noi cerchiamo di parlare di argomenti su più ampia scala, con una storia che contiene domande sul cosmo (…) Dalla Fox hanno fatto filtrare questa storia della MPAA e di come avessimo avuto la R perché mostravo il mio di dietro, ma penso che abbiano problemi nel promuovere il film. Non sanno cosa farci."  In effetti la 20th Century Fox ha anche confezionato due trailers molto diversi, uno molto concentrato sull'aspetto romantico della vicenda e l'altro in stile thriller futuristico, forse col rischio di confondere un po' i potenziali spettatori. Al contrario secondo Jason Squire, autore del libro The Movie Business Book, questo doppio binario sta a dimostrare che alla Fox "hanno cura del film e cercano di interessare  due diversi tipi di pubblico." Critica divisa, pubblico distratto, incassi contenuti, almeno in territorio nordamericano per il film di Steven Soderbergh (Traffic) che tuttavia costituisce una gradita variante alla formula decisamente limitante della fantascienza cinematografica a base di guerre spaziali e spade laser.

A Dicembre negli Stati Uniti è uscito anche Star Trek – La Nemesi ma gli incassi sono stati di modesta entità e decisamente chi sperava che il film avrebbe potuto rilanciare il franchise creato da Gene Roddenberry è rimasto deluso. La Paramount potrebbe a questo punto decidere di "staccare la spina" ma altri analisti d'altro canto sostengono che un risultato simile non giustificherebbe pienamente la mossa, dal momento che il budget speso per produrlo – intorno ai 60M$ – non lo rende particolarmente costoso per essere un film di fantascienza con tanti effetti speciali. "I numeri non hanno raggiunto quelli nei quali speravamo" dice il vice presidente della Paramount Rob Friedman "ma ai fans è piaciuto e siamo convinti che lo sosterranno durante il periodo delle feste". Speranza legittima ma forse messa in pericolo dall'arrivo della corazzata Il Signore degli Anelli – Le Due Torri nelle multisale d'oltreoceano. Gli incassi nel resto del mondo saranno quindi particolarmente importanti per decidere il destino della serie.


Serie che nel frattempo rischia di perdere (anche) il comandante. L'attore Patrick Stewart, che interpreta il Capitano Jean Luc Picard, in occasione della prima londinese del film ha detto che forse è arrivato per lui il tempo di fermarsi, "come per un atleta, è orribile continuare quando il meglio è passato" ha detto. Ciò nonostante Stewart difende il film: "Non sono mai stato più orgoglioso di un film tra quelli che abbiamo fatto" e lascia aperta la porticina delle possibilità: "Se avremo un'altra storia così ben scritta, con così tanto entusiasmo e immaginazione, potrei anche considerare di farne un'altro." Prerogativa del capitano. Star Trek – La Nemesi ha debuttato bene nel suo primo fine settimana di programmazione in Gran Bretagna incassando 1.96 milioni di sterline (oltre 3 milioni di Euro) e piazzandosi al secondo posto della classifica dei film più visti. La media per schermo è buona, magari aiutata dalla cassa di risonanza costituita dalla mostra interattiva "Star Trek: The Adventure" attualmente allestita a Hyde Park a Londra, recentemente prolungata visto il successo di pubblico e a cui la stampa inglese ha dato gran risalto. Tornando a Star Trek – La Nemesi c'è comunque da segnalare che nonostante la tiepida accoglienza critica dei giornalisti il film sta registrando un ottimo indice di gradimento tra i votanti registrati dell'Internet Movie Data Base. Votanti che, è forse bene ricordarlo, sono generici appassionati di cinema sparsi in tutto il mondo e non fans specifici della fantascienza. Il valore ottenuto facendo la media di tutti i voti pervenuti fino ad oggi e' 6.6, secondo solo a Primo contatto (7.2) e ben al di sopra sia di L'Insurrezione (6.3) che di Generazioni (6.1). Questo dato fa quindi risalire la legittima impazienza dei Trekker italiani che dovranno aspettare la fine di Maggio per potersi imbarcare, ancora una volta (forse l'ultima), per un cineviaggio a bordo dell'Enterprise E in compagnia di Picard, Data & Company.

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