Lo schiaccianoci e i quattro regni, di Lasse Hallström e Joe Johnston

Come altri live action Disney, anche questo Schiaccianoci non riesce ad andare oltre alla bellezza meramente estetica, figlia di una catena di montaggio di produzione filmica massiccia.

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La piccola Clara, ragazzina sveglia e col piglio da inventrice, non riesce a superare la morte della madre Marie, a causa della quale anche il fratellino Fritz e la sorella Louise sono molto tristi; mentre il padre, il signor Stahlbaum, sembra sempre più distante. La vigilia di Natale alla festa del padrino Drosselmeyer, Clara riceve in dono un carillon senza chiave… seguendo un filo dorato la ragazzina si ritrova catapultata in uno strano mondo parallelo. Con Lo schiaccianoci e i quattro regni la Disney porta sullo schermo un live action un po’ diverso, che questa volta parte da una sequenza di una delle sue opere artistiche più incredibili, il cartone musicale Fantasia. Alla base di tutto c’è Lo schiaccianoci, balletto del coreografo Marius Petipa che andò in scena a San Pietroburgo nel 1812, sulle musiche del compositore russo Pëtr Il’ič Čajkovskij. Ma la storia del Soldato, della Fata Confetto e del Re dei Topi nasce ancora prima dalla mente di E. T. A. Hoffman, esponente del Romanticismo tedesco. 

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Questa volta spetta a Lasse Hallström portare sul grande schermo la famosa storia più volte rivisitata, e lo fa dirigendo insieme a Joe Johnston, sulla base della sceneggiatura di Simon Beaufoy (Full Monty, The Millionaire) e del novellino Ashleigh Powell.

I due registi vantano nella loro filmografia grandi titoli, come Tesoro mi si sono ristretti i ragazzi, Pagemaster e Jumaniji di Johnston o Buon compleanno Mr. Grape, Le regole della casa del sidro e Chocolat di Hallström. Proprio pensando a questi film viene da riflettere sullo Schiaccianoci e i quattro regni, a cui di certo non si può imputare nulla di negativo, essendo come tutti i recenti film Disney perfettamente eseguito a livello estetico, pensato in tutto e per tutto per sbalordire con splendidi costumi, scenografie e incredibili effetti speciali. Le musiche sono di nuovo quelle di Čajkovskij, e in una scena la piccola Clara assiste a una parte del balletto de Lo schiaccianoci eseguito in suo onore. Ma qualcosa manca, manca la  magia capace di ammaliare. Perché sono sempre manchevoli questi live action Disney? 

Di certo viene meno la componente emozionale sacrificata, o meglio ancora schiacciata, dall’eccessiva spettacolarizzazione che limita l’immaginazione… Arriviamo anche a pensare, in un primo momento, che forse siamo noi ad essere troppo cresciuti. Non sentiamo più l’incantesimo,  siamo  diventati come Peter Banning nell’Hook spielbergiano…

Ma proprio come ci insegna la favola di Peter Pan, se crescendo si rimane intelligenti, si riuscirà sempre a dare ascolto alla propria parte bambina che resta sveglia a tutte le età. E quindi, lungi da noi fare discorsi nostalgici, tutto ci sembra tristemente legato ad una maggior sete di incassi, che cresce più si intensifica la potenza Disney. Nella velocità, in quella che diventa una vera e propria catena di montaggio di produzione filmica, le opere vengono buttate giù sempre più velocemente, diventando indistinguibili fra loro. Proprio quando la fabbrica delle magie Disney ha raggiunto gli strumenti desiderati per creare perfetti incantesimi, proprio lì, sembra aver perso la capacità di fare magie. Così anche i registi che ci avevano colpiti in pancia, che ci avevano stuzzicato la fantasia con PagemasterJumanji e  Chocolat, non riescono a rendere iconico questo Schiaccianoci. Perché film come questi, ricicli di opere già potenti e complete, difficilmente potranno  diventare iconici se non si impara ad andare al di là dell’effetto speciale. Cosa dire de Lo schiaccianoci e i quattro regni se non interrogarsi sul problema di questi film così perfetti, così belli esteticamente. Si pensa in quantità, misura cardine di quest’epoca. Le immagini sono vuote, non c’è una storia magica a vivificarle, e lungi dal godere del calore dei classici passaggi di trama, ci annoiamo, prevedendoli tutti per filo e per segno.

 

Titolo originale: The Nutcracker and the Four Realms
Regia: Lasse Hallström, Joe Johnston
Interpreti: Keira Knightley, Morgan Freeman, Matthew Macfadyen, Mackenzie Foy, Helen Mirren, Sergei Polunin, Jack Whitehall, Richard E. Grant, Eugenio Derbez, Ellie Bamber, Omid Djalili, Meera Syal
Distribuzione: Disney
Durata: 100′
Origine: USA, 2018 

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