Lo schiaccianoci e il flauto magico, di Vikor Glukhusin

Ennesima versione della fiaba di Dumas padre, getta una rete di grana grossa – l’animazione sempliciotta – per pescare con poca fantasia nel pubblico per famiglie. Con la tiktoker Charlotte M.

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Vigilia di Natale, interno di una dignitosa casa borghese. La giovane e biondissima Marie fa un saggio di danza sulle note de Lo schiaccianoci di Cajkovskij per un pubblico di amici e conoscenti. L’idillio dell’atmosfera viene però rotto dalla conversazione privata tra la madre e lo squallido signor Ratter che ricorda alle due donne il debito contratto per il mantenimento della spaziosa abitazione. Il ricatto è esplicito: o Marie sposa il signor Ritter od entrambe verranno sfrattate. La ragazza si rifugia allora nella stanza ed esprime con una canzone, la prima di una serie troppo lunga e poco variata, il desiderio di tornare ai tempi felici della sua infanzia e poter giocare con i propri giocattoli. Ma il beffardo Demiurgo di questa storia natalizia equivoca il senso della richiesta riducendo le dimensioni fisiche di Marie e dando allo stesso tempo afflato vitale ai suoi balocchi, tra cui appunto lo schiaccianoci della storia che si rivela essere il principe George della Terra dei Fiori, cacciato dal suo regno dall’usurpatrice Rodenthia, regina dei topi.

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Co-produzione russa-ungherese, Lo schiaccianoci e il flauto magico segna l’esordio alla regia dell’animatore Vikor Glukhusin. Ma il lungometraggio purtroppo soffre di tutte le tare del debutto senza averne nessuno dei pregi. Così ecco che la storia si snoda senza verve tra un romanticismo prevedibile – l’iniziale opposizione tra Marie e George che si scioglie già dopo pochi minuti nella scena della cascata – e soprattutto un’animazione che sembra masochisticamente sottolineare i suoi limiti produttivi con una mancanza d’inventiva inesplicabile per un fantasy in CGI. Rispetto al racconto iniziale di Dumas padre e alle successive versioni cinematografiche e televisive, la sceneggiatura scritta da Rovenskiy si concentra sul lato comico della storia dando ampio risalto all’ariete Ricciolo e allo struzzo Becco Rosso, pervenendo però anche in questo caso alla genericità più incolore che si possa immaginare, sia in termini di character design che nelle numerose gag che vedono protagonisti i due (poco) simpatici personaggi. Ecco che Lo schiaccianoci e il flauto magico è allora come una fiaba natalizia raccontata dal nonno attorno al fuoco che crede di ammaliare i nipotini mentre i ragazzini hanno occhi ed orecchie incollati ai loro dispositivi.

 

Titolo originale: Shchelkunchik i volshebnaya fleyta
Regia: Vikor Glukhusin
Distribuzione: Notorious Pictures
Durata: 88′
Origine: Russia, Ungheria 2022

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
2
Sending
Il voto dei lettori
2.83 (18 voti)
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