Lo sport preferito dall’uomo, di Howard Hawks

Esempio di straordinario di cinema scoppiettante e vivace, ma molto di più di una “semplice” commedia senza pretese, nel consueto gioco della maschera che vela la verità. Oggi, ore 21.05, Tv2000

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Sig.ra Frola: Che cosa? la verità: è solo questa: che io sono, sì, la figlia della signora Frola, – e la seconda moglie del signor Ponza; sì, e per me nessuna! nessuna!
Il Prefetto: Ah, no, per sé, lei, signora, sarà l’una o l’altra!
Sig.ra Frola: Nossignori. – Per me, io sono colei che mi si crede!
Laudisi: Ecco, o signori, come parla la verità!
Da Così è se vi pare, di Luigi Pirandello

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David Huxley, il paleontologo di Susanna, ossia Cary Grant, è stretto parente di Roger Willoughby cioè Rock Hudson, il finto esperto pescatore di Lo sport preferito dall’uomo, così come Susan Vance, la “disastrosa” Katherine Hepburn è parente molto stretta della sinistramente attraente Abigail Page, Paula Prentiss e per finire Alice Swallow, l’algida fidanzata di Huxley è la copia di Tex Connors, l’altrettanto estranea fidanzata di Willoughby. Tutto questo per dire che tra Susanna del 1938 e Lo sport preferito dall’uomo del 1964, non corre quasi alcuna differenza ed Hawks è rimasto quel magnifico misogino creatore di cinema che sa spacciare per novità un film di

trent’anni prima. Lo gira a colori, lo condisce di un poco di personaggi di contorno e la minestra diventa un piatto prelibato, un’altra screwball comedy di cui Hawks era maestro. Ma è davvero così che questo film va liquidato?
Fuor di metafora Lo sport preferito dall’uomo è davvero un altro esempio di straordinario di cinema scoppiettante e vivace, inventato sulle corde di un naturale sentimento di inferiorità che da sempre l’uomo nutre nei confronti dell’altro sesso. Lo sport preferito dall’uomo aggiunge però a quell’antico sentimento di inferiorità nel campo dei sentimenti, un ancor più grave divario nella prova fisica dello sport. Hawks dissolve l’ancestrale rivalità nell’ironia, ma senza eliminare l’atavica invidia per quel lato sentimentale che sembra precluso a chi ragiona in termini di (presunta) supremazia. È il problema eterno dell’atteggiarsi della verità e qui, ancora una volta, una “semplice” commedia senza pretese, mette a nudo quel gioco consueto della maschera che vela la verità.
Il senso di questa considerazione si arricchisce particolarmente alla visione di questo film in stretta relazione alla cronaca e qui il tema si fa più serio.
La storia è presto detta. Roger Willoughby è un commesso di un importante negozio di articoli da pesca sportiva. Ha pure scritto un manuale considerato il migliore per chi pratica quello sport. L’occasione di un torneo che si svolge sul lago Wakapoogie sarebbe quella migliore per dimostrare le proprie qualità. Abigail Page e la sua amica “Easy”, organizzatrici, attraverso il proprietario del negozio dove lavora Willoughby chiedono che egli partecipi per costituire un richiamo per gli altri concorrenti. Ma scopriremo che Willoughby non sa nuotare, non sa montare una tenda e soprattutto non sa pescare e ha una naturale repulsione per i pesci. La “sinistramente attraente” Abigail, però, alla fine otterrà un risultato.
Un film Lo sport preferito dall’uomo, che oltre ad essere una perfettamente costruita commedia degli equivoci, diventa un paradigma, dal quale riuslta difficile prescindere, di ogni situazione, di ogni esistenza che sia fondata sull’equivoco, anzi sulla menzogna.
Tutto deve cominciare con la presunta esperienza di Roger Willoughby nell’essere considerato un provetto pescatore sportivo. Il titolo del film, che si fa ammiccante, insiste nell’estrema sintesi della trama, ma fa risuonare l’ironia la dove non rinuncia al vero intento che sta tutto nel sotteso fascino maschile che veste i panni di Rock Hudson. Willoughby dietro la sua bellezza maschile, nasconde quella natura imbranata che lo rende ancora più affascinante, tanto da diventare oggetto di desiderio e di contesa tra le donne del film.
Ma, così come la cronaca ci ha raccontato, ormai molti anni fa, quello che davvero Rock Hudson, quello vero, ha nascosto per molti anni è stata la sua vera natura, quella di un omosessuale costretto a mascherare, nella vita vera e non solo nel cinema, una presunta virilità e un’anima da seduttore. È qui che Lo sport preferito dall’uomo diventa metafora di una vita intera e si fa precursore di una verità oscurata e da svelare ben più profonda di quella di non sapere montare un amo o combinare un calamento. Willoughby come Rock Hudson vivono nella menzogna per alimentare l’immagine che di loro ha la gente, secondo una vecchia teoria del nostro Pirandello che incrociamo sempre la dove lo spettacolo vive nella simbiosi della vita reale.
Ma Lo sport preferito dall’uomo, al di là di queste posteriori considerazioni alle quali si presta con evidente predisposizione, per il tema di fondo che lo anima, resta, così come il più vecchio film già citato dello stesso Hawks, un magnifico esempio di incastro di tempi e di dialoghi, con un contorno di personaggi eccellenti che restano il tocco segreto del cinema hollywoodiano di quegli anni. Tra tutti il furbissimo Aquila urlante, vero spettatore onnisciente della complessa vicenda e menzognero quanto falso discendente degli indiani, intelligente e finto tonto, vera maschera da teatro dell’arte, che sfrutta sapientemente la creduloneria dei turisti, ma sa come agire anche con chi scopre il suo gioco trovandosi sempre al posto giusto nel momento giusto.
Hawks, ancora una volta, immerge la sua storia di corteggiamento, così come era accaduto per Susanna, in un ambiente che ha a che fare con gli animali, in quel film il leopardo, il dinosauro, qui i pesci e l’orso. Ma quello che più risalta è questa rivalità tra i due sessi che si risolve nell’eterna sconfitta del maschio e l’unica rivincita che questo può rivendicare è quella di considerare la donna come una specie di calamità naturale, l’essere all’origine dei propri guai, risolvendosi tutti gli equivoci in una situazione che in fondo diventa sempre imbarazzante e fuori luogo per il protagonista. In questo film, dove ancora una volta si gioca con l’ambiguità, il valore aggiunto è quello del segreto da custodire e quindi della verità da svelare.
Il bello di tutto questo è che tutto diventa credibile, così come è credibile che l’impacciato Willoughby peschi, per pura fortuna del principiante, tre splendidi esemplari di pesci e vinca il torneo. Ma la sua onestà di fondo lo spinge a confessare di non essere degno del premio. Quando si dice che il cinema supera la vita vera!

 

Titolo originale: Man’s Favorite Sport?
Regia: Howard Hawks
Interpreti: Rock Hudson, Paula Prentiss, Maria Perschy, Norman Alden

Durata: 120′

Origine: Usa, 1964

Genere: Commedia

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