Lo strano caso del manifesto di David Hockney

In occasione della mostra a lui dedicata presso la Fondazione Louis Vuitton a Parigi, è stata vietata l’affissione del poster perché ritrae lo stesso artista con una sigaretta in mano

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Parigi si prepara a celebrare l’intero percorso di uno dei più importanti artisti viventi, il britannico David Hockney. Dallo scorso 9 aprile infatti il palazzo della Fondazione Louis Vuitton di Bois de Boulogne ospita oltre 400 opere che racchiudono una carriera lunga 70 anni, durante i quali si è distinto non solo come pittore, ma anche come incisore, fotografo e scenografo teatrale. Per comprenderne la popolarità, basti pensare che il suo Portrait of an Artist (Pool with Two Figures) nel 2018 è stato venduto all’asta per 90 milioni di dollari, cifra allora record per un artista vivente.

Sembra un atto dovuto da parte di una città che per diverso tempo è stata quasi una meta obbligata per ogni pittore e non solo. Eppure non a tutti sarà concesso di venire a conoscenza della mostra, dal momento che l’azienda dei trasporti della capitale francese ha deciso di vietare l’affissione dei manifesti che la pubblicizzano sulle metropolitane e nelle stazioni. La motivazione risiede nella fotografia del poster, che mostra David Hockney con una sigaretta accesa in mano, in quella che secondo il regolamento della metropolitana di Parigi sarebbe un’indiretta promozione al tabacco.

Il pittore non ha mai nascosto il proprio vizio, tanto che, digitando su google il suo nome, risulta difficile trovare foto in cui non abbia proprio una sigaretta tra le dita, quasi come fosse un surrogato del pennello. Il caso del manifesto pubblicitario in particolare però presenta un paradosso. David Hockney nel poster sta infatti sì reggendo una sigaretta, ma in questo caso si è di fronte ad una replica di Play within a Play within a Play and Me with a Cigarette, autoritratto che nella fotografia è presente sia alle sue spalle che sulle sue ginocchia e in cui l’artista sta effettivamente fumando. L’interpretazione che l’autorità amministrativa dà quindi al manifesto tradisce un’eccessiva intransigenza, soprattutto dopo aver spiegato come a causare il provvedimento sia solo la sigaretta che regge effettivamente in mano Hockney, mentre quella mostrata nel dipinto, in quanto opera d’arte, non è stata sottoposta ad alcuna censura.

David Hockney

 

Lo stesso artista, che oggi ha 87 anni, interpellato a tal proposito da The Indipendent, ha fatto notare proprio l’ironia di fondo della scelta. “La prepotenza di chi è al comando delle nostre vite non conosce limiti. Sentire un burocrate della metro vietare un’immagine è già abbastanza grave, ma affermare che ci sia una differenza tra una fotografia e un dipinto mi sembra una follia totale” ha dichiarato, non nascondendo l’ovvio disappunto “Si oppongono solo alla fotografia, anche se sto fumando anche nel dipinto che tengo in mano! Sono abituato alla prepotenza invadente delle persone che impediscono agli altri di fare le proprie scelte, ma questa è meschina. L’arte è sempre stata una via verso la libera espressione e questa è una decisione triste”.

Come spesso capita in questi casi, un provvedimento simile non poteva che causare però un effetto contrario alla propria stessa ratio. L’immagine, che sarebbe stata affissa solo sui treni della città come le più classiche strategie promozionali prevedono, in seguito al divieto ha circolato come non sarebbe successo altrimenti, rimbalzando sulle testate specializzate e sui social, dando magari a David Hockney e alla retrospettiva un risalto ancora maggiore.


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