Si è svolta lo scorso mercoledì 1 ottobre, presso il Nuovo Cinema Aquila, la proiezione de Lo Studente, opera prima del regista argentino Santiago Mitre. Dopo il film il pubblico in sala ha potuto ascoltare dalle parole della protagonista femminile, Romina Paula, com'è nata l'idea della pellicola e quali sono i temi attorno ai quali su muove il nuovo cinema indipendente latinoamericano.
In programmazione al Nuovo Cinema Aquila per due settimane dalle 21.30.
 

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Com'è nata l'idea del film?

Lo studente nasce grazie ad un gruppo di persone che, quando ha iniziato a lavorare al progetto, non immaginava il successo che la pellicola avrebbe ottenuto, tra proiezioni internazionali e premi come quello assagnato a Locarno. C'è voluto oltre un anno per girarlo e si sono susseguiti quattro direttori della fotografia differenti perchè Santiago e la troupe filmavano quando ne avevano la possibilità.

Il film ha si avvale anche di riprese “rubate”. Spiegaci come.

Sì, è vero. Le riprese incentrate sull'assemblea studentesca, ad esempio, sono reali. Sono state filmate all'Università, con reali studenti che seguivano il dibattito. La scena della presentazione del mio personaggio è stata realizzata grazie ad un montaggio che alterna scene vere, con il personaggio di Esteban infiltrato tra gli studenti, e scene, dove tengo un comizio, che sono stare girate successivamente.

Come sono stati scelti gli attori?

Santiago ha scritto la sceneggiatura avendo me ed Esteban in mente. Noi già ci conoscevamo perchè abbiamo spesso collaborato in teatro insieme. Devo ammettere, però, che inizialmente ho avuto paura all'idea di interpretare la protagonista femminile e solo durante le riprese mi sono rilassata.

Il film è sponsorizzato dall'Ambasciata argentina ma è apparentemente anti peronista.

Hai ragione. Nel film, ad esempio, compaiono manifesti reali dedicati alla memoria di uno studente universitario attivista, Mariano Ferreyra, morto durante le rivolte che coinvolgevano i ferrovieri di Buenos Aires. Anche se va detto che Santiago non voleva dare al film una posizione politica ma ritrarre un percorso politico attraverso il cinema.

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