LOCARNO 65 – Les Gouffres. Gli abissi misteriosi di Antoine Barraud

Gouffre è il termine francese per sinkhole, a indicare le enormi voragini che si aprono all'improvviso nel terreno per svariati motivi e in territori dove coestistono diverse condizioni geologiche. Les Gouffres è il nuovo film del talento francese Antoine Barraud, in anteprima a Locarno 65 nella sezione Cineasti del presente: Mathieu Amalric e un suo sosia sull'orlo dell'abisso (presente a Locarno anche conCamille redouble di Noémie Lvovsky)

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Gouffre è il termine francese per sinkhole, a indicare le enormi voragini che si aprono all'improvviso nel terreno per svariati motivi e in territori dove coestistono diverse condizioni geologiche. Les Gouffres è il nuovo film del talento francese Antoine Barraud, in anteprima a Locarno 65 nella sezione Cineasti del presente.
 

Nato come cortometraggio, trasformato in un film da 65 minuti, Les Gouffres vede come interpreti Mathieu Amalric (presente a Locarno anche con Camille redouble di Noémie Lvovsky, già a Cannes 65 – lo vedremo anche nel nuovo di Arnaud Desplechin Jimmy Picard) la Nathalie Boutefeu di Un secret, Son frère, À l'origine, ultimamente in À perdre la raison e qui anche sceneggiatrice, Marta Hoskins e un misterioso sosia di Amalric reclutato con un casting apposito, che sembra si chiami Vincent Launay-Franceschini (alcuni corti e un piccolo ruolo in L'Art d'aimer di Emmanuel Mouret).

La sinossi:
cinque giganteschi crateri vengono scoperti su un altopiano all'estremità del mondo. Un team di geologi e specialisti viene inviato sul posto. Tra loro, il professor Georges Lebrun e sua moglie. Mentre l'uomo è impegnato nella spedizione, la donna vaga per l'albergo, ben preso catturata dalla prossimità con l'abisso.

Realizzato con il sostegno della Région Aquitaine e del Conseil général des Pyrénées-Atlantiques, Les Gouffres è prodotto da Les Films du Bélier, società francese guidata dal giovane Justin Taurand, già produttore di Son of a Gun, ultimo cortometraggio di Barraud proiettato al Torino Film Festival 2011, e di opere di Shinji Aoyama (Little Red Riding Hood) Bertrand Bonello (Where the boys are) Christophe Honoré (Homme au bain) e Joachim Lafosse (Avant Les Mots).

Barraud è autore del lungometraggio Song, presentato al 25° Torino Film Festival, dei documentari Les maisons de feu e La fôret des songes, dedicati a Koji Wakamatsu e Kôhei Oguri, di River of Anger, dedicato a Kenneth Anger.

Attualmente è al lavoro su Le dos rouge, progetto in collaborazione con Bertrand Bonello (presente a sua volta a Locarno, fuori concorso, con Ingrid Caven, musique et voix, dedicato alla musa del cinema di Fassbinder) un film sul corpo e sulla mostruosità nell'arte, tema già affrontato con i cortometraggi Monstre e Monstre numéro deux.

Barraud è anche produttore con la House on Fire, alla quale si deve il recupero degli splendidi inediti in super8 di Pierre Clémenti e la cura di Age is di Stephen Dwoskin,  straordinario regista sperimentale scomparso di recente, film liberamente ispirato a La Vieillesse di Simone de Beauvoir che sarà presentato proprio a Locarno 65.

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