LOCARNO 66 – "We're the Millers", di Rawson Marshall Thurber (Piazza Grande)

emma roberts, jennifer aniston e jason sudeikis in We're the Millers

Non è più tempo di 'notti da leoni'. Qui sono rimaste solo le briciole. Il film tiene pigiato sull'acceleratore più nelle preparazione della simulazione che nel creare gli equivoci, azzecca un paio di passaggi significativi bruciando però quello decisivo dello strip di Jennifer Aniston. Le pile sono più scariche rispetto a Palle al balzo

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emma roberts, jennifer aniston e jason sudeikis in We're the MillersAnche la vita di un piccolo spacciatore può cambiare di botto. E' quello che succede a David (Jason Sudeikis), uno spacciatore che vende erba a casalinghe e cuochi. Tutto fila liscio fino a quando viene rapinato da una banda di teppisti. Minacciato dal suo fornitore (Ed Helms) si trova costretto a compiere un'operazione estremamente complessa: andare a prendere il prossimo rifornimento in Messico. Escogita così un piano per non dare nell'occhio e convince la sua vicina di casa, la spogliarellista Rose (Jennifer Aniston), e due adolescenti diversissimi tra loro (uno timido e impacciato, l'altra scafata e amante del piercing) a far finta di essere una famiglia normale, i Miller, che parte insieme in camper per un viaggio.

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Non è più tempo di 'notti da leoni' in We're the Millers, che uscirà in Italia il prossimo 12 settembre col titolo Come ti spaccio la famiglia. Qui sono rimaste le briciole e lo stesso Ed Helms ora non è più in viaggio. La scorrettezza entra nel cuore della commedia familiare, la trilogia di Todd Phillips si sposta nelle zone di Little Miss Sunshine anche se il road-movie qui si ferma più dalle parti del demenziale.

Rawson Mashall Thurber tiene pigiato sull'acceleratore più nelle preparazione della simulazione che nel creare gli equivoci, azzecca un paio di passaggi significativi (l'adolescente morso nelle parti intime o gli esercizi in cui le finte madre e sorella gli insegnano come si bacia) mandandone invece a vuoto qualcun'altro come lo strip di Jennifer Aniston, bruciato con eccessiva velocità per non avere il controllo soprattutto della trama poliziesca. Sicuramente il cineasta arriva con entusiasmo ma con le pile più scariche rispetto al decennio precedente. Come se il suo più riuscito Palle al balzo si dovesse scontrare con E alla fine arriva Polly. E dall'altro film arrivano solo tracce di quei ralenti dove al posto di Ben Stiller c'è Jason Sudeikis. Anche qui con il modello dell'individuo coinvolto in qualcosa più grande di lui che cerca di dominare a tutti i costi. Ma dove la follia, che per qualche attimo esce fuori dalle righe (il litigio della coppia simulazione del cinema muto) rientra sempre nei ranghi in una commedia che invece fa finta più volte di starne fuori.

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