Locarno ricorda Antonio Tabucchi
Lo spin-off del Festival "L'immagine e la parola" ha ricordato ieri lo scrittore a un anno dalla scomparsa nel corso di un incontro prima e dopo la proiezione di Requiem (1998) di Alain Tanner introdotto dal Direttore Artistico Carlo Chatrian e coordinato da Lorenzo Buccella e che ha visto come ospiti Bernard Comment e Roberto Ferrucci
"Il mio Pereira ora ha il volto di Marcello". Anche se non era soddisfatto della riduzione cinematografica di Sostiene Pereira, Antonio Tabucchi era rimasto colpito in modo impressionante dall'interpretazione di Mastroianni. Tanto che, nel corso del tempo, la sua immagine si è sostituita a quella che aveva creato nella sua mente quando aveva scritto il libro.
Lo spin-off del Festival di Locarno "L'immagine e la parola" (24-27 marzo) ha reso omaggio allo scrittore a un anno dalla scomparsa in un incontro prima e dopo la proiezione di un film tratto da un suo romanzo, Requiem (1998) di Alain Tanner. L'evento è stato introdotto dal Direttore Artistico Carlo Chatrian e coordinato da Lorenzo Buccella e che ha visto come ospiti lo scrittore svizzero Bernard Comment (anche cosceneggiatore del film col regista) e quello italiano Roberto Ferrucci.
Comment ha ricordato proprio la genesi di Requiem quando all'inizio del 1991 Tabucchi, in una Parigi deserta, impaurita dalla Guerra del Golfo, aveva avuto i primi spunti per questo romanzo in portoghese pieno di fantasmi. Poi l'incontro con Tanner, 'pieno di entusiasmi e malintesi', segno di un rapporto strettissimo che lo scrittore aveva col cinema, folgorato prima da La dolce vita di Federico Fellini ("E' il film che fa iniziare tutto") e poi da Fernando Pessoa.