"Lorax – Il guardiano della foresta", di Chris Renaud e Kyle Balda

Lorax - Il guardiano della foresta
Quello che il contrasto tra questi due mondi ci racconta, allora, è la storia di una perdita dell'innocenza che si riflette nel racconto personale di colui che l'ha causata, un uomo che si è fatto prendere dal successo, tradendo i propri valori e la fiducia delle creature magiche. Un atto di hybris che l'ha portato a un'inevitabile caduta e il totale isolamento, trasformandolo in una versione umana del Grinch. Lorax, quindi, si presenta come una favola ambientalista in salsa musicale, un racconto a tratti morale che ha il compito di mettere in guardia i piccoli davanti allo schermo.

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Lorax - Il guardiano della foresta

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A poco più di un anno da Cattivissimo me, Chris Renaud torna, stavolta insieme a Kyle Balda, con un nuovo film d'animazione, stavolta tratto da uno dei racconti di Dr. Seuss, lo stesso del Grinch e Ortone e il mondo dei Chi. Come questi altri due, Lorax – Il guardiano della foresta è ambientato in un mondo fantastico, anche se la realtà che ci viene presentata nelle prime immagini sembra più un presagio lugubre per quanto riguarda il futuro del nostro pianeta. Thneedville, la cittadina in cui vive Ted, il ragazzino protagonista, è infatti estremamente moderna, non lontana da qualsiasi altra città dei giorni nostri, con degli elementi futuristici e ipertecnologici, ma, soprattutto, priva di natura e aria pulita, che viene venduta in bottiglia dal magnate che controlla la città. Un esperimento industriale andato troppo oltre, fino a un punto di non ritorno. Proprio per questo, fortissimo è il contrasto con il mondo del passato, quello in cui esistevano ancora gli alberi, aria respirabile e creature magiche come Lorax appunto, un paffuto spirito magico tutto arancione con dei baffoni gialli (e nel caso della versione italiana, un accento americaneggiante visto che è Danny De Vito stesso a doppiarlo). Non ci stupisce allora che in un mondo simile, in cui gli alberi dalle chiome colorate sembrano più dei dolci giganti, sia abitato da orsacchiotti viventi. Un vero e proprio sogno per qualsiasi bambino.

Quello che il contrasto tra questi due mondi ci racconta, allora, è la storia di una perdita dell'innocenza che si riflette nel racconto personale di colui che l'ha causata, un uomo che si è fatto prendere dal successo, tradendo i propri valori e la fiducia delle creature magiche. Un atto di hybris che l'ha portato a un'inevitabile caduta e il totale isolamento, trasformandolo in una versione umana del Grinch. Lorax, quindi, si presenta come una favola ambientalista in salsa musicale, un racconto a tratti morale che ha il compito di mettere in guardia i piccoli davanti allo schermo, i veri destinatari di questo film, diversamente da tanti altri film d'animazione contemporanei, spesso più adatti agli adulti per il loro citazionismo e senso dell'umorismo.

Innegabilmente, però, i registi riescono a creare un universo che, dal punto di vista visuale, catturerebbe l'occhio di qualsiasi spettatore, riuscendo a mescolare gli elementi principali del racconto di Dr. Seuss con il loro stile grafico, inconfondibile nel tratto e nella creazione dei personaggi (basti pensare agli scagnozzi di O'Hare che potrebbero passare per il fratelli cattivi del protagonista del loro precedente film). Una vera e propria affermazione autoriale, confermata anche dall'utilizzo dei colori brillanti, accentuati dal 3D, che altrimenti non avrebbe motivo di esserci. Il mondo fantastico di Lorax appare allora come un sogno da portarsi dietro quando si esce dalla sala e si ritorna il quel mondo grigio e tecnologico che solitamente abitiamo.

Titolo originale: Dr. Seuss' The Lorax

Regia: Chris Renaud e Kyle Balda

Interpreti: (voci versione originale): Danny DeVito, Ed Helms, Zac Efron, Taylor Swift, Rob Riggle

Distribuzione: Universal Pictures

Durata: 86’

Origine: Usa, 2012

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