Lourdes

di Jessica Hausner

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CORSO COMUNICAZIONE DIGITALE PER IL CINEMA DALL'11 APRILE

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Interpreti: Sylvie Testud, Léa Seydoux, Bruno Todeschini, Elina Löwenshon
Origine: Austria 2009
Distribuzione: Istituto Luce
Durata: 99'

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#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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Christine (Sylvie Testud – SadeLa captive, Stupeur et tremblements, Louise Michel, Vengeance) è una giovane donna paraplegica, ridotta sulla sedia a rotelle da una malattia incurabile. Si reca in pellegrinaggio a Lourdes con un gruppo di malati, di cui si prendono cura alcuni volontari dell'Ordine di Malta. Tra questi ci sono Maria (Léa Seydoux – Une vieille maîtresse, La belle personne, Inglorious Basterds), una ragazza piena di vita nei cui confronti Christine ha sentimenti ambivalenti, poiché le invidia quella salute e bellezza che la rendono desiderabile agli occhi degli altri volontari; Cécile (Elina Löwenshon – Amateur, Schindler's List, Flirt, Roberto Succo), l'organizzatrice, una donna tanto dolce con i malati quanto fredda e severa con i suoi sottoposti; e, infine, Kuno (Bruno Todeschini – Arance amare, Non-dit, Nessuna qualità agli eroi, Nuit de chien) di cui Christine è invaghita. Una mattina, la donna si sveglia e riesce a camminare: è accaduto un miracolo? Tra lo scetticismo dei medici, l'invidia serpeggiante degli altri malati e la curiosità degli accompagnatori, la giovane può godere di una passeggiata in montagna e di un ballo col suo Kuno. Ma quanto è destinata a durare questa gioia?

Jessica Hausner (Lovely RitaHotel, Toast) racconta una storia di speranza, ma soprattutto di dubbio, sulla qualità effimera della felicità. Il santuario di Lourdes e la struttura occupata dai malati, nei quali si consuma la storia, segnano una conferma all'interno della filmografia della regista svizzera della predilezione per gli spazi chiusi come scenario dei suoi racconti. «Per ogni film cerco di trovare un luogo unico, chiuso, isolato, perché mi aiuta a sviluppare una narrazione più parabolica (…)Ho bisogno di una porta chiusa ma anche di un abbigliamento particolare, perché mi aiuta a costruire la storia. In Hotel i personaggi indossano divise da albergo, in Lovely Rita divise scolastiche e in Lourdes divise dell’Ordine di Malta. Mi sforzo di rendere i personaggi meno individuali, voglio che rappresentino piuttosto i prototipi di un sistema, sociale o religioso che sia (…) ».
Presentato in Concorso alla 66a Mostra del Cinema di Venezia, Lourdes ha ricevuto diverse menzioni, tra cui il Premio Fipresci e il Signis.

(F.P.)


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