“Love and Secrets”, di Andrew Jarecki
La famiglia è un male corrosivo che genera solo mostruosità e che c’insegue come la nostra ombra, il cinema di Andrew Jarecki continua a gridarlo contro quella Hollywood che ha eletto la famiglia come ultimo posto sicuro al mondo. Love and Secrets è una storia di amore, sopraffazione emotiva e morte che anima la prima metà di Love and Secrets, con le sue atmosfere claustrofobiche e minacciose che vanno chiudendosi attorno ad una Kristen Dunst imprigionata nel gioco di ombre che Ryan Goslin proietta nella sua vita
David ha tutto ciò che si può desiderare, è il primogenito di una delle famiglie più ricche e potenti della città, ma qualcosa in lui si è incrinato sin dall’infanzia. Da quando ha assistito al suicidio di sua madre, per David la vita di famiglia è un laccio che si stringe intorno al suo collo, sempre più, fino al soffocamento di ogni slancio vitale. Eppure una via di fuga dalle asfissianti atmosfere famigliari sembra ancora possibile e porta il nome di Katie e di un futuro insieme, lontano da casa, nel Vermont. Ma la famiglia è un male corrosivo che genera solo mostruosità e che c’insegue come la nostra ombra, il cinema di Andrew Jarecki continua a gridarlo contro quella Hollywood che ha eletto la famiglia come ultimo posto sicuro al mondo. Non serve a nulla nascondersi, perché dietro i colori luminosi della porta del negozio di David, un negozio di primizie che, quasi fosse un esorcismo per scongiurare il passato, si chiama “All the good things”, si staglia Frank Langella, la lugubre figura paterna che dispensa solo morte e che, come un demone, torna a “riprendersi” il figlio. Non resta allora che tornare a New York e discendere agli inferni, trascinando con sé anche Katie e dopo di lei, tutto quello che incrocia il cammino di David.
E’ un fatto di cronaca, la storia di Robert Durst, con la trama ad oggi ancora irrisolta di omicidi e di persone scomparse che in America accompagna la sua fama, ad aver attratto l’attenzione di Andrew Jarecki. Dopo l’Oscar, il regista di Una storia americana – Capturing the Friedman, torna a parlare della mostruosità come unica via di sopravvivenza alla famiglia e si confronta con il cinema di “finzione” guardando, almeno nella prima parte del film, ai grandi classici hollywoodiani del thriller psicologico. La storia di amore, sopraffazione emotiva e morte che anima la prima metà di Love and Secrets (rabberciamento italiano di All the Good Things), con le sue atmosfere claustrofobiche e minacciose che vanno chiudendosi attorno ad una Kristen Dunst imprigionata nelle ombre che Ryan Goslin proietta nella sua vita, ricordano da molto vicino quel magnifico incubo ad occhi aperti che è il cukoriano Gaslight. Come la Paula di Ingrid Bergman, Katie va progressivamente disfacendosi sotto il peso di un magistrale Ryan Goslin (con quell’impercettibile tic all’occhio attraverso il quale riesce a far esplodere sullo schermo un intero mondo sommerso), che ancora una volta interpreta un personaggio spezzato dalla vita e in caduta libera nel baratro della follia.
Titolo originale: All Good Things
Regia: Andrew jarecki
Interpreti: Ryan Goslin, Kristen Dunst, Frank Langella, Kristen Wiig, Philip Baker Hall, Diane Venora
Distribuzione: BIM
Durata: 101’
Origine: USA, 2010