"L'ultima legione", di Doug Lefler

L’ultima legione, adattamento su schermo dell’omonimo romanzo di Valerio Massimo Manfredi che ha venduto milioni di copie in tutto il mondo, è un fiacco film tv, buono per “spensierate” serate televisive. Pretende di raccontare i retroscena del declino dell’impero romano avvenuti nel 476 d.c. e la storia che dà origine alla leggenda della spada nella roccia.

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C’erano una volta la spada nella roccia, il mago Merlino, re Artù… Ma di questa storia chi ne conosce l’origine? È quello che ci propone L’ultima legione, il “prequel” di una fantastica leggenda che nel film corrisponde al periodo di decadenza dell’impero romano, nel 476 d.c., quando l’ultimo erede dei Cesari, il giovanissimo dodicenne Romolo Augusto perde i genitori uccisi dal feroce sovrano dei Goti che hanno invaso l’Italia, il barbaro Odoacre, che grazie ad un esercito numerosissimo dà una spallata all’impero d’occidente, stringe alleanze politiche con i senatori (tra cui il traditore Nestore/John Hannah, davvero fuori posto) e ottiene ubbidienza dal popolo in cambio della sua clemenza. Nel frattempo Romolo Augusto insieme al valoroso capitano Aurelio e al maestro Ambrosinus riparano verso l’Oriente per riorganizzare la nona legione contro gli invasori e ripristinare la gloria di Roma. Non manca la presenza “femminile”: la bellissima guerriera Mira impersonata dalla travolgente Aishwarya Rai. Odoacre è addirittura Peter Mullan. Mentre Aurelio e Ambrosinus sono due attori inglesi di gran classe, ma fiacchi nel contesto, rispettivamente Colin Firth e Ben Kingsley. La coproduzione faraonica di Dino De Laurentis, costata sessantacinque milioni di dollari, si avvale di risorse slovacche, francesi, inglesi. Non abbiamo letto la fonte di ispirazione del film, vale a dire l’omonimo romanzo di Valerio Massimo Manfredi che ha venduto milioni di copie in tutto il mondo, ma l’idea è che l’obiettivo dell’adattamento su schermo sia quello di realizzare un prodotto per tutti, financo per bambini (l’unica scena di sesso è sorvolata con una sollecita ellissi). E d’altra parte il montaggio di Simon Cozens è concentrato sulla precisione assoluta di tempi in grado di assicurare la massima fluidità e soprattutto il ritmo giusto per un action che non deve mai spingere lo spettatore ad alcuna riflessione. Certo L’ultima legione è uno di quei filmini dimenticabili, innocui per chi crede in un cinema aperto al confronto, alle idee soprattutto visive. E ancora una volta con il cattivo gusto di non sforzarsi nell’articolare una storia almeno un poco originale. Nel giovane protagonista e nel mago molti riconosceranno pezzi di Guerre Stellari, ma anche di I predatori dell’Arca perduta, mentre le scenografie ed i costumi più che nobili esempi cinematografici di cappa e spada ricordano qualche puntata di Pippi Calzelunghe e i suoi pirati. L’ultima legione è un ottimo film (per tutti) da inserire comodamente nei palinsesti della Rai.

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Titolo originale: The Last Legion
Regia: Doug Lefler

Interpreti: Colin Firth, Ben Kingsley, Aishwarya Rai, Peter Mullan, Kevin McKidd, John Hannah, Thomas Sangster
Distribuzione: 01 Distribution
Durata: 110’
Origine: USA, Gran Bretagna, Francia, Slovacchia, Italia, 2007

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