L’ultimo Buscadero, di Sam Peckinpah

junior bonner
Opera che rappresenta sinteticamente (e perfettamente) poetica e stile del grande Sam Peckinpah. Cineasta malinconico, esteta radicale delle vecchie tradizioni, testimone filmico della dignità del vecchio mondo precapitalistico, profondamente riluttante nei confronti della modernità e di tutti gli sconvolgimenti sociali che essa comporta.
Venerdì 8 ottobre, ore 2.20 Raiuno

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junior bonnerAldilà di una esaustiva e dettagliata documentazione visiva sullo svolgimento di un classico rodeo per cowboy,  L’ultimo buscadero è un piccolo capolavoro che rappresenta sinteticamente (e perfettamente) la poetica e lo stile del grande Sam Peckinpah. Il regista americano è un cineasta malinconico, un esteta radicale delle vecchie tradizioni, un testimone filmico della dignità del vecchio mondo precapitalistico, profondamente riluttante nei confronti della modernità e di tutti gli sconvolgimenti sociali che essa comporta. I primi quindici minuti del film sono illuminanti a questo proposito. Junior Bonner è un antieroe solitario che si muove tra gli spazi immensi delle vallate americane su di una limousine, con in testa i pensieri ricorrenti dell’ultimo rodeo che l’ha visto uscire sconfitto a causa di un indomabile toro scatenato. Attaccato all’automobile vi è sempre l’autotrasporto con cui Junior porta con sé il suo cavallo. Un segnale chiaro della riottosità di stare al passo coi tempi, della ritrosia di affidarsi fideisticamente alle macchine. Un cambiamento epocale pernicioso che è sottolineato dall’incontro ravvicinato con le ruspe che abbattono la casa di legno del padre nel ranch di campagna, un’abitazione frutto di un compromesso simbiotico tra uomo e natura, uno stile di vita che ha mantenuto inalterato nei secoli il difficile equilibrio tra queste due entità e che adesso viene spazzato via pericolosamente da un elemento spietato e incomprensibile. Anche nel rodeo, così come in molte altre vecchie discipline o tradizioni raccontate nei suoi film western, nonostante l’apparente scontro brutale, la sfida corpo a corpo dell’uomo contro i bovini, senza armi o trucchi mortali, manifesta una rigorosa etica e un rispetto sacrale verso la natura cui l’essere umano appartiene, da cui la cultura del buscadero non avrebbe mai derogato. I ralenti, proverbiali nel cinema di Peckinpah, qui tendono soprattutto a sottolineare tragicamente un mondo alla fine, che è tutto per i vincitori e non lascia nulla ai vinti. Da godersi, in ultimo, una delle migliori interpretazioni di Steve McQueen che, dopo Getaway, bissa questo connubio artistico, risultando perfetto nei panni dell’antieroico protagonista, tipico del cinema di Peckinpah. (Simone Destrero)


Titolo originale: Junior Bonner
Regia: Sam Peckinpah
Interpreti: Steve McQueen, Robert Preston, Ida Lupino, Ben Johnson, Joe Don Baker, Barbara Leigh, Mary Murphy
Durata: 96’
Origine: Usa, 1972

Venerdì 8 ottobre, ore 2.20 Raiuno

 

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