L'unico cineasta felice, addio Corso Salani…

Corso Salani
Magnifico cineasta analogico, stupendamente inattuale e pertanto assolutamente necessario, indispensabile, per capire come siamo (diventati) oggi.  Ora, chi racconterà più queste storie? Ecco un cineasta insostituibile, che non ha emuli, troppo vero e sincero e umanamente rivoluzionario per essere apprezzato e goduto dal grande pubblico. Per il cinema questa è una perdita infinita. Per noi che lo abbiamo conosciuto, un dolore fortissimo.

--------------------------------------------------------------
CORSO DI SCENEGGIATURA ONLINE DAL 6 MAGGIO

--------------------------------------------------------------

Corso SalaniOk sicuramente bisognerà ritornarci su con più lucidità, da veri critici cinematografici, cosa che non mi sono mai sentito di essere…  però è ora che il dolore è forte, e che lo sento in tanti “selvaggi”  che condividevano questa amicizia con Corso, che forse bisogna scrivere.  Ma non parlando del suo cinema, come se fosse una cosa separata dalla vita. Ma della persona, che il cinema se lo indossava dentro, se lo portava appresso in ogni angolo del mondo dove andava a vivere/girare i suoi film.  Girare nel senso più completo possibile, girare il mondo, osservarlo con occhi ogni volta diversi, e in quei luoghi girare un film, catturare al volo, con pazienza ed un cuore grande per capirle meglio, le storie da raccontare. Poche settimane fa ci eravamo visti, qui a Sentieri, e di tutte le storie di cinema di cui parlare quello che mi rimane dentro di più è quando, a cena, a un certo punto, in mezzo a tanti (troppi) discorsi di cinema, ci siamo detti, complici: “adesso parliamo di cose serie!”, e giù lì a parlare di calcio, della sua amata Fiorentina e della mia Roma…

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

Se penso a quante volte abbiamo scherzato sul fatto di far fare un Corso di Cinema a lui, con quel nome che sembra va così perfetto per insegnare nella nostra Scuola… e a quanto, ogni volta che veniva da noi a raccontare le sue meravigliose storie di cinema, ne avesse davvero da insegnare, ai ragazzi di oggi. Perché Corso era (dio quanto faccio fatica a scriverne già al passato) un magnifico cineasta analogico, stupendamente inattuale e pertanto assolutamente necessario, direi indispensabile, per capire come siamo (diventati ) oggi.  E quando gli chiesi, ingenuamente, ma con che macchina aveva girato Mirna… ma così, più per curiosità e per anticipargli possibili domande dei nostri studenti, lui neanche si ricordava che macchina avesse usato (era lui l’operatore! ) e ha dovuto chiamare un suo amico “tecnico” per ricordarselo…

Perché le macchine sono dei mezzi, come le auto, i pullman, i treni, gli aerei, non sono la comunicazione, non sono i sentimenti, le emozioni.  Ma ci servono per muoverci nel mondo, tra altre persone, e vivere le storie con loro. Il peggio di noiPerché ogni film di Corso si addentra in questi tunnel silenziosi, dove lui giocava a carte scoperte, senza trucchi,  mescolando fiction con ducufilm, al punto di lasciare anche gli errori sul set, quando in un film a un certo punto lo chiamano Corso e non con il nome del personaggio… 

Ora, mi chiedo, chi racconterà più queste storie? Ecco un cineasta insostituibile, che non ha emuli, troppo vero e sincero e umanamente rivoluzionario per essere apprezzato e goduto dal grande pubblico, che interpretava film televisivi come Il mostro di Firenze, per avere quella liquidità che gli permetteva, con cifre con cui i registi di oggi neanche girano un corto in casa, di girare un lungometraggio sulle Ande, dall’altra parte del mondo (ma lì la vita costa molto meno che qui, raccontava…).

Analogico, ovvero materico, corporeo, fatto di carne e sangue e sentimenti, e cuore da mettere in gioco; inattuale,  perché amava decentrarsi e decentrare lo sguardo, fuori dalle coordinate “obbligatorie” del cinema che vuole farsi piacere ed essere trend. Ma, guardandolo, parlandoci, ascoltandolo, pur nella precarietà cui alla fine il “sistema” lo costringeva, ci pareva, con quella definizione meravigliosa che rubo a Demetrio Salvi, l’unico cineasta felice.  L’unico che davvero realizzava fino in fondo il cinema che amava fare.  Quanto ci manca, e mancherà, lo sappiamo solo noi che lo abbiamo conosciuto. Ma per il cinema questa è una perdita infinita. E da oggi siamo tutti un po’ più infelici.

--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array

    13 commenti

    • Annarita Guidi

      sob. non riesco veramente a crederci. ciao Corso.

    • tonino de pace

      Un ricordo affettuoso per Corso, ci mancherà il suo sorriso limpido e sincero come il suo cinema e un grazie a Federico Chiacchiari per le parole che condivido profondamente.

    • ho conosciuto corso il 10 febbraio. una persona gentile, colta, divertente e un pò all'antica….<br />buon viaggio corso!

    • Bruno Fruttini

      Non riesco a crederci… un regista-artista vero e una persona interessante come le sue opere… non si può andarsene così…

    • Marco Biagini

      Sono sconvolto. Avevamo organizzato un incontro con gli studenti del mio Liceo e Corso si era reso subito disponibile.<br />Ci mancherà il suo sguardo, capace di esaltare gli sguardi e i silenzi così come un modo di guardare alla vita davvero unico.<br />Ciao Corso

    • rinaldo censi

      Ho incrociato Corso Salani a qualche festival, ci siamo ritrovati a far parte di una giuria. Posso dire che Corso faceva film, cioè era un *filmmaker*. Posso anche ricordare la sua delicatezza, la sua gentilezza e la prontezza di spirito. Faceva film. Con quello che aveva. Senza lamentarsi. E visto che in Italia, soprattutto tra gli *autori*, va di moda la "lamentatio", questo fatto di non lamentarsi me lo rendeva ancora più simpatico.<br />Un saluto agli amici di sentieriselvaggi.

    • Non volevo crederci,poi mi son dovuta arrendere alla realtà.<br />L'ho visto una sola volta,la prima e l'ultima, alla presentazione d'un suo lungometraggio. Ero dapprima annoiata.Vi ero andata così per passare qualche ora. Poinel corso del cineforum mi sono sentita desta ed interessata come non mi accadeva da tempo ,non solo per le immagini inedite e diffuse in modo assolutamente nuovo,ma pure per il suo modo di presentarsi con modestia e sincerità,con speranza e sicurezza di quel che faceva e che sperava. Aveva programmi innovativi che mi trovavano fortemente coinvolta. Lo piango . Gae

    • Ciao Corso… spero che la tua voglia di libertà e di dire sempre la verità ad ogni costo possano continuare a vivere tra di noi con quello che ci hai regalato… questa volta hai intrapreso il viaggio più grande di tutti quelli che hai vissuto fino ad ora. Mi mancherai. Love.

    • …tutti un po' più infelici… com'è vero. Ci mancherà Corso,ci mancherà….

    • Ringrazio Corso per averci comunicato con i suoi film così personali la voglia di fare cinema dal proprio punto di vista. Un vero messaggio di libertà creativa. In te ci siamo rispecchiati tante volte. Grazie ancora Corso, quello che ci hai insegnato non andrà mai perso.

    • Pietro Ghislandi, attore

      Ho lavorato con Corso nel film "Muro di gomma", ricordo la sua recitazione intensa ed essenziale, ricordo quanto era antidivo.<br />Non dimenticherò la sua umiltà e la sua disponibilità.<br />"Grazie Corso per averci lasciato un bellissimo ricordo di te!<br />Con affetto, Pietro"

    • non conoscevo Salani, ma trovo commovente il modo in cui lo state ricordando e facendo conoscere. Spero che presto qualcuno organizzerà una retrospettiva, la vorrei proprio vedere. Grazie.

    • claudio di empoli

      Non ti dimenticheremo mai, Corso.