L’uomo che fuggì dal futuro (THX 1138), di George Lucas

Se volete capire meglio il cinema di oggi e andare alla genesi del cinema tecnologico spettacolare che siamo abituati a vedere nelle sale, da Star Wars in poi, non mancate la visione di questo piccolo grande film, realizzato nel 1970 da George Lucas, allora giovane ventiseienne appena uscito dall’Università. Intendiamoci: il film non è un capolavoro assoluto. Ma contiene dentro di sé, in nuce, tutto quel concentrato di immaginario e di visioni che costituirono la grande forza innovativa del suo cinema.

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Lucas deve ringraziare il fratello maggiore Francis Ford Coppola, che mise non solo idee e progetti, ma soprattutto la capacità di rischiare in prima persona per la casa di Produzione indipendente, la Zoetrope, che fu trampolino di lancio dei migliori registi di quella generazione fantastica che includeva anche De Palma, Scorsese, Milius, Spielberg e Schrader. E così fu grazie a Coppola che il giovane Lucas poté realizzare il suo primo lungometraggio, riprendendo il suo lavoro sperimentale del corto di 15 minuti di fantascienza d’epoca universitaria. Il risultato fu un film di fantascienza piuttosto anomalo e complesso per l’epoca, pieno di riferimenti colti, cinefili e persino filosofici che certo non contribuirono al successo del film. Che vinse pure qualche premio nei Festival, ma che in Italia uscì solo dopo il grande successo di American Graffiti.

THX 1138, titolo originale del film nonché nome del protagonista (Robert Duvall) è una storia di fantascienza con tratti orwelliani (la tv che controlla ogni mossa del privato), con riferimenti a Metropolis di Lang (la città sotterranea e il mondo di superficie) e pieno zeppo di riferimenti a fumetti e romanzi del genere (da Buck Rogers a Arthur C. Clarke), con dentro molti dei temi del dibattito di quegli anni, come la liberazione sessuale, la cultura delle droghe, l’oppressione del mondo adulto ecc…e non è certo un caso che proprio George Lucas, in un’intervista presente negli extra del DVD, abbia definito THX 1138 “non un film sul futuro ma sul 1970”. Scritto e realizzato insieme al grande montatore Walter Murch, L’uomo che fuggì dal futuro è davvero un piccolo campionario di tutto quello che George Lucas avrebbe poirealizzato negli anni a venire. Rivoluzionando, insieme a Spielberg, il cinema Hollywoodiano.

 

George Lucas racconta:

THX1138 fu il mio primo lungometraggio e anche il mio primo test di regista. Prima facevo film astratti, d’avanguardia, senza storia che mettevo insieme secondo le tecniche di “cinema diretto”. In THX ho cercato di utilizzare quello che allora mi piaceva fare per un risultato tutto diverso, raccontando una storia per il pubblico. THX rappresenta quello che pensavo quando ero all’Università della California Meridionale, quando avevo 21-21anni ed ero preoccupato di quello che accadeva nel mondo, la collera dei giovani contro l’oppressione. “

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