L’uomo sulla strada, di Gianluca Mangiasciutti

Fatica a capitalizzare le intriganti premesse narrative, accontentandosi di uno sguardo di superficie che stenta ad entrare nel cuore pulsante del racconto. Alice nella Città

--------------------------------------------------------------
CORSO COMUNICAZIONE DIGITALE PER IL CINEMA DALL'11 APRILE

--------------------------------------------------------------

Chi è l’uomo sulla strada? La domanda si rincorre lungo nel corso dell’opera prima di Gianluca Mangiasciutti, presentata in anteprima mondiale nella sezione Alice nella Città della Festa del Cinema di Roma.

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

Una domanda che perseguita Irene (Aurora Giovinazzo), protagonista diciottenne del racconto lacerata dal senso di colpa; lei che, a quasi dieci anni dall’incidente che ha posto fine alla vita del padre, non ha ancora rinunciato a cercare l’uomo che lo ha ucciso e si consuma nei ritratti improvvisati di sconosciuti nel tentativo di ritrovare un volto che ricorda appena e che non è mai riuscita a identificare. Un cammino buio e tortuoso, lungo il quale la ragazza incontra Michele (Lorenzo Richelmy), l’uomo che guidava l’auto incriminata e presso la cui fabbrica Irene, che non lo riconosce, inizia a lavorare, instaurando prima un rapporto professionale e poi una relazione di amicizia destinata a crescere e divenire sempre più intima.

Ed è l’intimità, o meglio la negazione della stessa, a minare i tentativi di innalzamento del film. A dispetto delle intriganti premesse, sembra spiare da lontano la storia e i suoi interpreti, come dallo spioncino di una porta di cui non vuole varcare la soglia. Una pellicola in cui Giovinazzo e Richelmy annaspano alla ricerca dei pochi scampoli di sceneggiatura dove la fissità dei rispettivi ruoli – la teenager arrabbiata con il mondo (ancor più della freak Matilde di Mainetti) e il giovane uomo tormentato dal rimorso – cede il passo a rari sprazzi, se non di verità, quantomeno di respiro (le cene del martedì sera o la partita di “paddle stradale”) e a una prospettiva che sappia scavare oltre la superficie immobile delle loro caratterizzazioni.

Purtroppo, nonostante gli sforzi di Mangiasciutti nel cercare di allargare la propria visuale, vagando tra l’acqua di una piscina – pretesto abbozzato per la maturazione di Irene, ma mai realmente approfondito – il fogliame del bosco e le pareti di una montagna, la prevedibile risoluzione del groviglio narrativo denota una certa mancanza di coraggio e di spunti che sappiano deviare da un percorso disseminato di scelte troppo facili. Lo sguardo del regista finisce così per sovrapporsi a quello di Michele, a quello del guidatore timoroso che stenta a premere sull’acceleratore, lasciando che lo spettatore – il vero uomo sullo strada – si accontenti di osservare dal finestrino un panorama sempre uguale, sperando in una svolta che non arriverà.
Regia: Gianluca Mangiasciutti
Interpreti: Aurora Giovinazzo, Lorenzo Richelmy, Astrid Casali, Elisa Lucarelli, Eugenio Gradabosco, Marit Nissen, Jozef Gjura, Manuela Grippi, Micol Damilano, Valentina Virando, Nicola Marchitello, Arianna Barbetta, Sebastiano Di Bella, Settimo Palazzo
Distribuzione: Eagle Pictures
Durata: 110′
Origine: Italia, 2022
La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
2
Sending
Il voto dei lettori
3.5 (16 voti)
--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array