Lydia B. Smith e il suo cammino di Santiago
Questa mattina il Cinema Barberini di Roma ha ospitato la prima nazionale del documentario Sei vie per Santiago, walking The Camino, della produttrice e direttore della fotografia statunitense Lydia B. Smith, in sala dal 4 giugno
Lydia B. Smith produttrice e direttore della fotografia statunitense, nonchè operatrice e assistente alla macchina, ha presentato il suo secondo lavoro da regista, dopo They’re Just Kids, sull’influenza dei bambini disabili nella vita dei così detti normali). Questo lavoro nasce da un amore profondo per il Cammino di Santiago che ha intrapreso quando ”ero in un periodo molto particolare della mia vita privata. Non sapevo cosa fare e un giorno una voce interiore mi ha suggerito di compierlo. Avevo vissuto cinque anni in Spagna, sapevo cosa fosse, ma fino a quel momento non ci avevo mai pensato”. Il cammino le è rimasto dentro come voce interiore una volta tornata a casa e le ha fornito il motivo per seguire con la telecamera coloro che lo facevano: ”ma quando sono tornata a casa un’altra voce interiore mi diceva: devi fare un film…e allora dico che il Cammino ha scelto me, sono nata per fare questo film, tutte le esperienze della mia vita mi hanno portata qui”.
La Smith racconta le vicessitudini produttive molto complicate che hanno condotto alla strutturazione finale di Sei vie per Santiago, walking The Camino, che sarà in sala dal 4 giugno: ”sono ritornata sul Cammino un anno dopo la mia esperienza personale con pochi soldi ma necessari per girare. Alla fine del percorso ho capito che sarebbe servito molto più denaro per la fase postproduttiva perchè avevo seguito quindici pellegrini. Avevo 300 ore di materiale. Ci sarebbe voluto almeno un anno per montarlo”. Tornata negli Stati Uniti inizia una ricerca ‘interminabile’ del denaro necessario attraverso Fondazioni e varie associazioni. Il risultato è nullo, fino a quando una compagna di classe, durante un Cammino congiunto, le propone di chiedere fondi ai vecchi compagni del liceo, tra cui si celano personaggi noti e benestanti.
Ed è a questo punto che entra in gioco il regista Dan Brown, suo ex compagno di classe, che durante una cena le finanzia la fase conclusiva con una donazione di cinquemila dollari, cui ne segue un’altra dopo la visione del primo missaggio. Un altro nome importante è quello di Martin Sheen che compare tra i ringraziamenti ”quando sono tornata in Spagna per girare ho scoperto che Martin Sheen e Emilio Estevez stavano realizzando un film sul Cammino e parlando con loro ho compreso che non avevano riscontrato problemi produttivi. Hanno finito due anni prima di me. Durante la presentazione del film Il cammino per Santiago a Washington D.C., cui ero stata invitata, l’attore, dopo aver parlato del suo lavoro, ha descritto il mio progetto e chiesto fondi. Anche se non ho ottenuto nulla, ho voluto comunque ringraziarlo”...