"Ma come fa a far tutto?", di Douglas McGrath


Stavolta l'ennesima commedia made in Hollywood punta su un esemplare più raro: la donna sposata con figli e una buona carriera già avviata. In un inno alla donna qualunque, McGrath tenta di portare sullo schermo gli elementi più tipici della letteratura rosa, sperimentando con il linguaggio e gli attori. Ma pur tentando la via di un approccio più originale, il film rimane intrappolato proprio nei cliché della letteratura di genere

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Ma come fa a far tutto?Dicono che dal contenuto della borsa di una donna si possa capire chi è. Dando un'occhiata a quella di Kate Reddy (una Sarah Jessica Parker che sembra finalmente scrollarsi di dosso gli ingombranti e costosi panni di Carrie Bradshaw) si può dedurre solo una cosa: la sua vita è un caos. Giochini suonanti, crackers, una vecchio vestitino che sa di vomito, il numero della tata scritto sul retro di uno scontrino. No, non ci troviamo davanti all'ennesima single incallita e pasticciona con le manie per lo shopping e in attesa del suo Principe Azzurro. Né davanti a una giovane di belle speranze convinta che conquisterà il mondo con il suo talento. Stavolta l'ennesima commedia made in Hollywood punta su un esemplare più raro: la donna sposata con figli e una buona carriera già avviata. Insomma, una donna comune. Anzi, potremmo dire che il film di Douglas McGrath è l'inno alla donna comune. Una di quelle che si potrebbero incontrare al supermercato o al lavoro. Una di quelle che la letteratura rosa si diverte sempre più a santificare con sprazzi ironici negli ultimi anni. Non a caso, visto che la pellicola è tratta da un best seller del genere di Allison Pearson, che McGrath prende come referente diretto nello stile. Liste della spesa che appaiono magicamente sul soffitto, degli “a parte” della protagonista, interviste agli altri personaggi, quasi si trattasse di un documentario HBO, sono tutti elementi che contribuiscono a tradurre cinematograficamente quel contatto diretto che si crea tra personaggio e lettrice durante la lettura del fittizio diario che riporta le disavventure della protagonista. L'effetto sembra efficacemente traslare sullo schermo quella componente letteraria di base, ma al tempo stesso ci si rifà a elementi che i personaggi di carta non riuscirebbero, forse, a rendere così bene. Su tutti il corpo dell'attore, in particolare quello della protagonista, sempre visto non troppo da vicino, colto nella sua interezza per meglio sottolinearne la goffaggine o semplicemente la situazione comica, come quando un prurito incessante – causa pidocchi – tortura Kate nel bel mezzo di quella che potrebbe essere la sua più importante riunione di lavoro. Tuttavia, questo ritratto della donna qualunque in tempi di crisi non riesce a convincere del tutto. Pur tentando la via di un approccio più originale, McGrath rimane intrappolato nei cliché della letteratura di genere, non riuscendo mai a elevare il materiale, forse colpa anche della sceneggiatura della McKenna, ben diversamente da quanto aveva fatto per Il diavolo veste Prada. Ciò che manca a questa pellicola è mordente, “quel certo non so che” che riesce davvero a catturare lo spettatore e a far ridere (anche se timidamente sembra venir fuori nella figura di Momo/Olivia Munn, per poi essere subito tacciato), a sentirsi davvero coinvolti nella vita del personaggio. 

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Titolo originale: I Don't Know How She Does It
Regia: Douglas McGrath
Interpreti: Sarah Jessica Parker, Greg Kinnear, Pierce Brosnan, Olivia Munn, Christina Hendricks
Origine: Usa, 2011
Distribuzione: Moviemax
Durata: 103'
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    2 commenti

    • Mi è proprio venuta voglia di andare a vedere questo film! Sarà interessante vedere il radicale cambiamento della Parker. Dalla fashionissima Carrie alla incasinatissima mamma!

    • Mi è proprio venuta voglia di andare a vedere questo film! Sarà interessante vedere il radicale cambiamento della Parker. Dalla fashionissima Carrie alla incasinatissima mamma!