Ma cosa ci dice il cervello, di Riccardo Milani

Riccardo Milani riprende certe atmosfere di Come un gatto in tangenziale per raccontare una società sempre più cinica e cattiva. Allora serve una missione segreta per redimere le colpe di tutti

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In Ma cosa ci dice il cervello Giovanna (Paola Cortellesi) è un’impiegata del ministero che ogni mattina firma il cartellino con la stessa mestizia di Fantozzi. Conduce apparentemente una vita mediocre, troppo presa dal lavoro per poter svolgere a pieno il mestiere di mamma o per rifarsi una vita sentimentale, dopo aver visto naufragare il primo matrimonio (con un pilota interpretato da Giampaolo Morelli).
La verità è che Giovanna, oltre a firmare pile di scartoffie, è un’agente dei servizi segreti costretta a fare la spola tra Mosca e Marrakech ed il tempo sembra non averlo davvero. Nemmeno per partecipare ad una rimpatriata con gli amici del liceo (Vinicio Marchioni, Claudia Pandolfi, Stefano Fresi e Lucia Mascino).
Quando poi però si decide di rivederli scopre che le loro vite sono turbate dal costante confronto con personaggi cafoni ed arroganti. Così, tra chi ha a che fare con padri “nati allenatori”, chi invece non riesce a far valere il giuramento di Ippocrate di fronte alle diagnosi di Google e chi invece ogni venerdì incontra imprenditori convinti di dominare il mondo, quasi quasi è meglio restarsene a lavorare al Ministero…

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Dopo il successo di Come un gatto in tangenziale, Riccardo Milani si rimette subito all’opera e cerca di alzare ancora l’asticella, e firma un’altra sceneggiatura assieme alla Cortellesi, Furio Andreotti e Giulia Calenda.
L’intento dichiarato è quello di recuperare certe esagerazioni che avevano caratterizzato Bastogi, periferia romana in cui era ambientato il precedente film, e fonderle con una spy-story. Paola Cortellesi si muove egregiamente nelle vesti double face di donna slavata e dinamica agente dei servizi segreti (è il secondo doppio ruolo consecutivo, dopo la Befana di Soavi). Tant’è che in certi momenti il film sembra quasi un’edizione comica del Manifesto di Julian Rosefeldt, con l’attrice romana al posto di Cate Blanchett. Ed in generale ciò che più colpisce dell’intero lavoro è la buona capacità di casting, con attori perfettamente aderenti al ruolo che erano chiamati a recitare. 

Ma cosa ci dice il cervello

Ma l’intenzione di contaminare i generi, mescolando commedia canonica a missioni impossibili in giro per il mondo, certe volte, lascia l’impressione che le due anime di Ma cosa ci dice il cervello rischino di finire a fare a cazzotti tra loro. Come due qualsiasi delle comparse imbottigliate nel traffico della città. 

Allora il risultato è una trama senza dubbio divertente, ma che anziché provare ad analizzare i motivi di certi malesseri, di un certo imbarbarimento che colpisce la società, si limita a citarli con tono ammonitorio.
Se quindi l’intento era quello di mettere lo spettatore davanti a fatti della vita di tutti i giorni, fungendo da specchio dei nostri tic (in pieno clima commedia all’italiana), forse sarebbe stato più efficace un cinismo in misura ancora maggiore, 
visto anche il background monicelliano di Milani. Magari sarebbe stato interessante ritornare a certe vecchie forme narrative meno “barocche”, per raccontare i nuovissimi, acerrimi, ancor più arroganti mostri di oggi.

 

Regia: Riccardo Milani

Interpreti: Paola Cortellesi, Giampaolo Morelli, Vinicio Marchioni, Paola Minaccioni, Claudia Pandolfi, Stefano Fresi, Lucia Mascino, Alessandro Roja, Ricky Memphis, Tomas Arana, Teco Celio

Distribuzione: Vision Distribution

Durata: 98′

Origine: Italia, 2019

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