Madame Clicquot, di Thomas Napper

La storia di una delle primi imprenditrici capace di portare a compimento il suo processo creativo. Elegante ma anche emozionante, impreziosito dalla prova di Haley Bennett

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Il processo creativo applicato allo champagne. La storia di una donna che agli inizi dell’800 porta avanti un progetto imprenditoriale aggirando le leggi del tiranno Napoleone Bonaparte. Thomas Napper utilizza come base di partenza la biografia di Tilar J. Mazzeo The Widow Clicquot, che narra le vicende di Barbe-Nicole Ponsardin, rimasta vedova del viticoltore Francois Clicquot. Il film scorre su due linee temporali: nella prima osserviamo la lotta per la sopravvivenza portata avanti dalla vedova Clicquot (Haley Bennett) per vendere il proprio champagne tra Amsterdam e San Pietroburgo in pieno embargo napoleonico; nell’altra vediamo il rapporto matrimoniale tra Barbe-Nicole e il marito François (Tom Sturridge) affetto da gravi turbe della personalità. Anche se attratto dall’illuminismo tanto da chiamare la propria compagna come la musa di Voltaire (Èmilie du Chatelet), Francois è travolto da ingravescenti furori romantici che lo porteranno prima alla dipendenza dall’oppio e poi ad atti autolesionistici. Barbe-Nicole si trasformerà da geisha affettuosa in donna forte, fino ad allontanare la figlia dalla cattiva influenza di François.

Barbe Nicole è il prototipo di donna illuminata, che insegue il suo sogno scavalcando ostacoli e pregiudizi di una società sessista. Prende dal marito l’ossessione per i vitigni e la trasforma in impresa di successo, creando uno dei migliori champagne della storia che prenderà il nome dalla grande cometa che apparve nei cieli nel 1811. La direttrice della fotografia Caroline Champetier esalta i colori caldi degli esterni francesi in contrapposizione ai toni algidi degli interni: pensate alla scena del suicidio di François (la posizione del corpo nel bagno ricorda il quadro di Jacques Louis David, La morte di Marat) inondata dal bianco da sala autoptica. Ma è soprattutto la prestazione attoriale di Haley Bennett, molto a suo agio nei film storici, a regalare al film una robustezza narrativa ed una forte componente emozionale. La vediamo in nero al momento della morte del marito e nei suoi gesti c’è tutto il dolore per un lutto irreparabile: una visione, un odore, una canzone sussurrata ai vitigni fanno partire i flashback di una grande storia d’amore che implode mentre attorno infuria la guerra. Gli esperimenti porteranno Barbe-Nicole più avanti delle intuizioni del marito: è lei il vero genio capace di domare il talento e farlo fruttare mescolando Chardonnay, Pinot Noir e Meunier. L’unico che supporta questa impresa titanica è l’amico Louis (Sam Riley), ma quando Barbe-Nicole si troverà davanti a un tribunale per giustificare il suo successo, emergerà la sua identità di donna indipendente.

Presentato al Toronto International Film Festival, impreziosito dalle musiche di Bryce Dessner, Madame Clicquot è la storia di una delle primi imprenditrici capace di portare a compimento il suo processo creativo trasformando lo champagne in un’opera d’arte. La volontà e la determinazione vincono i pregiudizi di una società in cui il potere è tutto nelle mani degli uomini. Rimane la nostalgia per un amore precocemente interrotto. Viene in mente Memorie di una geisha con un capovolgimento delle posizioni di dominanza proprio nel momento dell’elaborazione del lutto: c’è una poesia intitolata “la mancanza” incisa nella pietra. Ci sono tre parole ma il poeta le ha cancellate. Non si può leggere la mancanza, solo avvertirla.

Titolo originale: Widow Clicquot
Regia: Thomas Napper
Interpreti: Haley Bennett, Tom Sturridge, Sam Riley, Leo Suter, Anson Boon, Ben Miles, Natasha O’Keeffe, Cecily Cleeve, Paul Rhys, Ian Conningham, Christopher Villiers, Cara Seymour, Phoebe Nicholls, Nick Farrell, Chris Larkin, Joseph Rapp, Mark Tandy, Antoine Blanquefort
Distribuzione: Movies Inspired
Durata: 90′
Origine: USA, 2023

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3.5
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Il voto dei lettori
2.43 (7 voti)
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