#Venezia78 – Madres Paralelas al Lido. Incontro con Almodóvar e il cast

Pedro Almodóvar ha aperto la 78esima edizione del festival. Ecco cosa ha raccontato alla stampa insieme alle sue attrici Milena Smit e Penelope Cruz

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Pedro Almodóvar apre la 78esima edizione della Mostra del cinema di Venezia con il film Madres Paralelas. Film che fa i conti con una pagina drammatica della storia del popolo spagnolo, quella della dittatura e dei suoi desaparecidos. Non avevamo mai visto un Almodóvar così introspettivo e politico. Forse solo nell’apertura di Carne Tremula (1997) dove lo stato spagnolo dichiara uno stato d’emergenza che limita le libertà civili. Anche lì era presente una giovanissima Penelope Cruz, musa ispiratrice del regista spagnolo che qui deve, e vuole, fare i conti con il suo passato per finalmente sentirsi libera. Una madre sola e imperfetta che dovrà incrociare la sua storia, per un puro paradosso, con quella di un’altrettanta imperfetta madre, più angelica, come la giovanissima Ana interpretata da Milena Smit.

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Pedro Almodóvar ha parlato di come è nata l’idea del film: “Sono interessato adesso alle madri imperfette, alle madri che hanno avuto casi complesse e ricchi di sofferenza. Le madri che ho descritto nei miei precedenti film erano differenti, ispirate molto alle donne che ho incontrato nella mia vita. Il personaggio di Penelope è molto intrigante a causa delle grandi difficoltà che incontra nella sua vita”.

Gli fa eco Milena Smit: “Pedro Almodóvar mi ha regalato un personaggio che mi ha permesso di conoscere me stessa. Ana per me incarna l’innocenza: attraverso la complicata situazione che affronta riesce a definire la percezione di ciò che la circonda”

Uno degli argomenti centrali di Madres Paralelas è la memoria storica. La storia dei desaparecidos, vittime dei falangisti durante la guerra civile, sepolti in fosse comuni e perduti per sempre

Pedro Almodóvar racconta: “La memoria storica è una questione in sospeso, la società spagnola ha un debito nei confronti dei desaparecidos che sono sepolti in fosse comune. Un argomento per me sempre molto importante: la legge di Zapatero del 2007 è incompleta. Finchè non sarà pagato questo debito non possiamo chiudere con tutto quello che è successo. Siamo arrivati alla generazione dei nipoti e pronipoti che chiedono di riesumare quei corpi e questo è sorprendente”

Sul finale Penelope Cruz ha parlato del rapporto con il regista: “Lo rispetto troppo per bombardarlo di domande e richieste. Sono fortunata per aver lavorato con lui per così tanti anni e in molti progetti. Mi ha regalato personaggi unici e tante opportunità, gli sono grata. So che sta preparando un altro film, se crede che io possa essere la persona giusta, mi chiamerà. In ogni caso lo rispetto. La sua chiamata è una delle cose che mi rende più felice. Pedro è il motivo per cui faccio l’attrice da quando avevo 16 anni. Ho cominciato a fare casting perché volevo lavorare con lui. Ci siamo conosciuto quando stava girando Kika. Mi disse che avrebbe scritto un personaggio per me. Da quel giorno siamo entrati in profonda connessione. Ci capiamo, comunichiamo senza problemi, ed è un piacere lavorare insieme perché a entrambi piace lavorare sodo. Non sempre ci sono giorni facili, ma anche quando il lavoro diventa duro, lui è la mia sicurezza. So che sarà lì a sostenermi. È una persona molto presente sul set, non ha mai un cellulare in mano, non si distrae a parlare con altri. Una qualità rara da trovare oggigiorno.”

Commenta Pedro Almodóvar: “Quando scrivo un personaggio che ha più o meno la sua età lo propongo subito a lei, L’ammiro come attrice, è importante per me sapere che ci capiamo, che parliamo la stessa lingua. Io da regista le chiedo molto, ma lei mi dà tutto quello che chiedo. È bella e fotogenica, ma soprattutto ha una fiducia cieca in me e questo mi dà tantissimo coraggio. È una grande lavoratrice, non spreca tempo. Mi dedica tutto il suo tempo per le prove. Questo ruolo di madre è quello più complesso che ho scritto per lei. Avevamo provato tutta la sceneggiatura varie volte, per cui quando abbiamo iniziato le riprese, sapevamo già cosa  dovevamo fare, è venuto tutto naturale”.

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