MANGIAMELE, CATANIA/MELBOURNE

A Catania, il 13 aprile, retrospettiva dedicata a Giorgio Mangiamele, regista italo-australiano.

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Mangiamele, Catania/Melbourne


Con il Patrocinio di: Comune di Catania, Filmoteca Regionale Siciliana, Ambasciata d'Australia a Roma, Istituto Italiano di Cultura, Melbourne, Monash Centre in Prato

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Catania, 13 aprile 2005    ore 20,30


Zo – Centro Culture Contemporanee 


 


La rassegna dedicata a Giorgio Mangiamele, curata da Silvana Tuccio e organizzata dall'Associazione Lacunae e dalla cooperativa Officine, presenta per la prima volta i film del cineasta nella sua città natale, presso il Centro Culture Contemporanee Zo di Catania.


La retrospettiva si svolgerà il 13 aprile 2005 all'interno del ciclo di proiezioni sul cinema d'autore Fuoricircuito e propone i film più importanti del regista italo-australiano: i primi cortometraggi The Brothers (1958), The Spag (1961), Ninety nine percent (1963) e il lungometraggio Clay (1964, invitato al festival di Cannes nel 1965). Un'intervista inedita con la figlia di Giorgio Mangiamele, Il cinema di mio padre, ricorda i momenti salienti della sua vita artistica. Saranno altresì proiettate per la prima volta alcune fotografie scattate da Mangiamele a Melbourne negli anni '50 e '60, che testimoniano la sua attività di fotografo nel "quartiere degli italiani". 


 


Ma chi è Giorgio Mangiamele? Per troppo tempo è stato definito un italiano, un fotografo, "il regista più povero del mondo" – formula inventata da un giornalista della "Domenica del Corriere" (16 maggio 1965) che lo intervistò sulla nave che lo portava al festival di Cannes.


 


Oggi, questa rassegna cerca di colmare l'oblio italiano (ma non solo) su Mangiamele, volendo lanciare una nuova definizione sulla sua opera, ricca e coraggiosa, che potrebbe essere quella di un artista della mondializzazione che ha prodotto le sue opere in condizioni avverse e ha saputo portare la sua identità culturale, i suoi "saperi", all'interno di un diverso mondo culturale, facendone scaturire una cosa del tutto nuova, l'intuizione e la complessità che stanno alla base del miglior cinema australiano. Oggi possiamo vedere i suoi film, a volte tecnicamente esili, spesso folgoranti, e considerare Mangiamele con equità, al di là delle etichette di appartenenza.


 


Giorgio Mangiamele (Catania,1926 – Melbourne, 2001) dopo cinque anni di permanenza in Australia aprì uno studio fotografico a Carlton, il quartiere italiano di Melbourne, e iniziò a realizzare i suoi film. Ha dato vita ad un ambiente artistico ricco di stimoli, coinvolgendo attori, registi e operatori cinematografici, alcuni dei quali sarebbero diventate le figure più importanti del cinema australiano – Phillip Adams, Terry Donovan e Tim Burstall. Alla fine degli anni '50 aprì una scuola di cinema a Melbourne, in Russell Street. Nel 1965 il suo primo lungometraggio, Clay, fu invitato al Festival di Cannes in rappresentanza dell'Australia. Fra il 1979 e il 1982 lavorò per l'Ufficio Informazione del governo di Papua Nuova Guinea, realizzando cinque film e creando un'unità di produzione cinematografica locale.


La sua opera di autore comprende quattordici titoli. Nonostante l'assenza – che non può non essere notata –  di opere critiche su di lui, Mangiamele è oggi considerato uno dei creatori del "cinema d'arte" in Australia.


 


La casa editrice Le Mani pubblicherà a breve (giugno 2005) la prima lettura critica dell'opera di Mangiamele nel volume Sguardi australiani.


 


 


 


 


Contatti stampa:


Giuseppe Galeani 095533871, info@zoculture.it


 


 


 


 


 


lacunæ


www.lacunae.it, info@lacunae.it


 


 


 


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