Marcia su Roma di Mark Cousins

Un film contro il fascismo e la sua eredità che alterna immagini di repertorio a riprese di fiction con protagonista Alba Rohrwacher. Evento Speciale alle Giornate degli autori.

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Ci sono tre film in Marcia su Roma. Nel primo Mark Cousins analizza – ma forse sarebbe meglio dire interpreta – A noi, il film muto che Umberto Paradisi girò nel 1922 per documentare la chiamata alle armi dei fascisti nel convegno di Napoli prima e la trionfale (non troppo in verità) entrata nella Capitale. Nel secondo c’è la voce e il volto di Alba Rohrwacher, che interpeta Anna, una donna del popolo ripresa in primo piano a colori, con effetti ottici che vorrebbero rimandare ad Abel Gance. L’attrice parla alla macchina da presa raccontando le sensazioni di quegli anni: l’iniziale esaltazione e poi la disillusione. Poi il “terzo film” che contiene con un po’ di confusione riprese documentaristiche sulla Roma di oggi: quartieri popolari, Trastevere, i ragazzi del cinema America, extracomunitari per le strade. C’è anche l’Eur, l’imponente quartiere che Mussolini fece costruire in occasione dell’Esposizione Universale del 1942 che non si fece mai. Un retaggio del regime, come anche le frasi in latino e gli obelischi del Foro Italico. E Cousins si chiede se sia lecito mantenere questi simboli, queste architetture che simboleggiano il potere della dittatura.

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Per questi ultimi 2/3 è un film poco convincente Marcia su Roma, che a più riprese rischia di apparire artefatto e semplicistico tanto quanto il soggetto che vuol denunciare. Non è comunque un film sul cinema ma sul fascismo e sulla marcia su Roma come primo case study storico, comunicativo e audiovisivo, di un percorso che dall’Italia degli Anni ’20 porta alle dittature del nostro tempo, con Donald Trump e Vladimir Putin citati in inserti di montaggio. Inutile dire che l’autore di The Story of Film: an Odissey sia maggiormente a suo agio con il materiale storico. Cousins smaschera la mistificazione del documentario di propaganda firmato da Paradisi (scene di masse girate con il teleobiettivo, ripetizioni di montaggio, inesattezze cronologiche) e soprattutto la disorganizzazione dell’evento, ben lontano dalla narrazione che ne avrebbe fatto il regime. La sezione più interessante è quando mette a confronto le immagini “contraffatte” di A noi, con quelle “vere” e tutte da riscoprire di Elvira Notari, la prima regista italiana capace, con le sue immagini tratte dalla strada, di raccontare e forse immaginare un’Italia alternativa a quella raccontataci dal Ventennio.

 

Titolo originale: March on Rome
Regia: Mark Cousins
Interpreti: Alba Rohrwacher

Distribuzione: I Wonder Pictures
Durata: 97′
Origine: Italia 2022

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
2.5
Sending
Il voto dei lettori
2.25 (12 voti)
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