Mare fuori

Se la prima stagione sembra più una teen serie, man mano che si va avanti la storia diventa più matura. Si fa più ricca di colpi di scena e diventa più emotiva. Netflix e RaiPlay

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L’adolescente milanese Filippo Ferrari è una promessa del pianoforte. Durate un viaggio con gli amici a Napoli uno di loro muore e Filippo viene arrestato perché ritenuto responsabile dell’accaduto.
Carmine Di Salvo è figlio di una delle più importanti famiglie camorriste di Napoli. Il suo sogno è quello di scappare da casa per costruirsi un futuro migliore e diventare un parrucchiere professionista. Lo stesso giorno di Filippo, Carmine viene arrestato per l’omicidio di Nazario Valletta, figlio di un noto camorrista. Entrambi i ragazzi vengono portati all’IPM di Napoli. Qui, però, vengono presi di mira dagli altri detenuti. Ognuno di loro ha un passato alle spalle. L’IPM diventa un luogo di rieducazione ad opera della direttrice Paola Vinci, il comandante della polizia penitenziaria Massimo Esposito, l’educatore Beppe Romano e le altre guardie del posto.

Nel 2014 la serie di Gomorra, tratta film di Matteo Garrone a sua volta trasposizione cinematografica del libro di Roberto Saviano, ha conquistato il pubblico italiano, soprattutto quello più giovane. Non è stato soltanto un successo televisivo ma ha spostato l’attenzione sulla malavita di Napoli. Nel 2020 arriva un’altra serie che ancora una volta parla della criminalità napoletana, ma l’attenzione si sposta sui giovani cresciuti in questo ambiente e sulla loro rieducazione nelle carceri minorili. Mare fuori, diversamente da Gomorra, dice al suo pubblico che c’è speranza di riscatto, come sostiene il personaggio di Massimo, interpretato da Carmine Recano, “le cose belle che ti aspettano fuori, non buttarle via”.
Durante le tre stagioni che compongono la serie, impariamo a conoscere i vari ragazzi del penitenziario.

Attraverso flashback entriamo nel loro passato. Si fa luce sulle motivazioni che li hanno spinti a compiere determinate azioni. Si parla di droga, di violenza domestica e di affari di famiglia, una cruda realtà che fa parte troppo spesso di un contesto culturale che segna una generazione costretta a crescere troppo in fretta. Al contrario di Gomorra c’è un approfondimento psicologico di ogni singolo personaggio ma, soprattutto, i protagonisti non vengono delineati come quasi dei modelli da seguire. Gennaro Savastano, Ciro Di Marzio e gli altri diventano quasi un modello da seguire, nel modo di vestire, addirittura alcune frasi sono entrate nel modo di dire di molti giovani. Carmine, Filippo, Naditza, Pino sono ragazzi che hanno sbagliato, devono pagare per gli errori commessi, nessuno li giustifica “hai preso una decisione e devi assumertene le conseguenze”, afferma Paola Vinci, interpretata da Carolina Crescentini.

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Se la prima stagione sembra più una teen serie, man mano che si va avanti la storia diventa più matura. Si fa più ricca di colpi di scena, diventa più emotiva, i personaggi crescono, spesso cambiano totalmente la loro personalità. Un successo che arriva in ritardo rispetto a Gomorra ma che ha il pregio di dire al suo pubblico che c’è una via di fuga.

Creata da: Cristiana Farina e Maurizio Careddu
Regia: Carmine Elia, Milena Cocozza, Ivan Silvestrini
Interpreti: Carolina Crescentini, Carmine Recano, Lucrezia Guidone, Valentina Romani, Nicolas Maupas, Maria Esposito, Massimiliano Caiazzo
Distribuzione: Rai 2, Rai Play, Netflix
Durata: 60′ circa a episodio
Origine: Italia, 2020-in produzione

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3
Sending
Il voto dei lettori
3.2 (66 voti)
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    Un commento

    • Patrick De Angelis

      Sembra che gli sceneggiatori vogliano giocare sul sicuro confermando e riconfermando “minorenni” di 30 anni invece di rischiare, come sarebbe più verosimile, cambiando i ragazzi ad ogni stagione. Ci sono quasi più “espulsioni” fra gli adulti. Il risultato sono “minorenni” che vivono (nello spazio narrativo di poche settimane) mille avventure, roba che neanche mission impossible: sparatorie, fughe, agguati, quasi morti, innammoramenti multipli, intrighi, redenzioni e ricadute.