Maria e l’amore, di Lauriane Escaffre e Yvonnick Muller

Troppo accentuato il romanticismo che allontana il film dal suo minimalismo. Ma è anche una commedia non banale dove emergono soprattutto gli ottimi Karin Viard e Grégory Gadebois.

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Alla fine potrebbe essere tutto un sogno, come sottolinea il titolo originale Maria rêve. C’è la fuga con una bici che è un’installazione artistica, ci sono le mura della scuola in cui i personaggi si materializzano alla protagonista come dei fantasmi. Dopo che l’anziana signora per cui lavorava è appena deceduta, Marie trova lavoro come addetta alle pulizie presso la Scuola di Belle arti di Parigi. È sposata da 22 anni ma la relazione con il marito è monotona, senza più nessuno slancio. In più cerca di recuperare il rapporto con la figlia, che lavora in una farmacia, dopo uno scontro familiare che le ha allontanate. Tra le mura dell’istituto scopre un mondo a lei sconosciuto ed entra sempre più in confidenza con Hubert, l’eccentrico e a prima vista burbero custode della scuola. Man mano che il loro legame cresce, Marie non sa se assecondare quelle emozioni che non prova da tempo.

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L’ispirazione di Marie e l’amore arriva dalla storia della nonna di Lauriane Escaffre e punta a dare luce a due figure dall’esistenza grigia e invisibili. Grazie all’interpretazione di Karin Viard e Grégory Gadebois, il film riesce ad essere una commedia sentimentale non banale, capace di mettere gradualmente in evidenza le loro emozioni e i sentimenti nascoste. Per certi aspetti, Marie somiglia a Rosalba, la protagonista di Pane e tulipani che dopo una fuga a Venezia rimette in discussione tutta la sua vita. Forse è un po’ troppo accentuato l’elemento sognante – con i balletti, le luci al neon e i primi baci – che allontanano il film dal suo minimalismo per renderlo fin troppo appariscente da un punto di vista visivo. Il romanticismo esibito, nel lungometrafgio dei due registi (che avevano già partecipato al collettvo Audacieuses del 2020)  rischia così in alcuni momenti di annacquare una bella storia di emancipazione, solitudine e incontro di due opposti alla Quasi amici (c’è anche lo stesso produttore Nicolas Duval Adassovsky) che trova i momenti migliori nei tentativi di dialogo della protagonista con la figlia e soprattutto le scene in cui Marie posa nuda per gli studenti. Certo, la ripetitività che può sfociare in noia è sempre dietro l’angolo. Però per eliminare il pericolo, arrivano in soccorso quelle battute che distendono l’atmosfera come quella sulla torta Marie-Brest fatta da Marie che non è piaciuta a Hubert. E il custode le dice: “Non è arrivata a Brest”.

 

Titolo originale: Maria rêve
Regia: Lauriane Escaffre e Yvonnick Muller
Interpreti: Karin Viard, Grégory Gadebois, Philippe Uchan, Catherine Salée, Noée Abita, Lauriane Escaffre, Pauline Clément, Yvonnick Muller, Tania Dessources, Muriel Combeau
Distribuzione: Europictures
Durata: 93′
Origine: Francia, 2022

 

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3
Sending
Il voto dei lettori
3.67 (3 voti)
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