Un film in progress, un happening che associa azioni e oggetti e lascia che il senso della sua fruizione si costruisca come un gioco dell’immaginazione, nell’attimo della sua percezione.
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Sinergie di sguardi e di pensieri. Contaminazioni, intersezioni. Una rissa d’immagini e di prospettive, un amalgama di punti di vista che s’intersecano e si mescolano. Luca Ronchi ha presentato alla 58° Mostra del Cinema di Venezia, un’opera ibrida, meticcia, un patchwork visivo e linguistico che si avvale di tutti gli strumenti della comunicazione, senza prediligerne alcuno, per metterli ognuno in rapporto con l’altro, in nome di quel pluralismo teorico e strutturale che ha fondato tutta l’arte postmoderna. Quasi una biografia, quasi un documento. Mario Schifano tutto è un film di genere indefinibile, l’ennesima mutazione di una pennellata, di una fotografia, di uno sguardo eccentrico, deviato, disincanto, roso da una sorta di cannibalismo, affamato di oggetti di consumo. Un film in progress, un happening che accumula e associa liberamente azioni e oggetti e lascia che il senso della sua fruizione si costruisca, come un gioco dell’immaginazione, nell’attimo stesso della sua percezione visiva. Immerso profondamente nei territori incerti dello sperimentalismo, la pellicola di Ronchi è metanarrazione, metacinema, una creazione nomade e spaesante che alterna soggettive e oggettive, passato recente e remoto, fotografia e musica, e in cui si confrontano reciprocamente realtà e realtà mediatiche (internet, televisione, pellicole girate dallo stesso Schifano). Un ritratto fluido, complesso, ricco di citazioni (vera cifra del postmoderno) in cui Schifano si rivela in maniera dialogica attraverso le opere, le dichiarazioni e le interviste rilasciate dai personaggi che l’hanno conosciuto e da cui emerge la figura del primo artista medium della società contemporanea che, attraverso la moltiplicazione dei codici, tentava di sfuggire dall’orrore omologazione e dall’uniformizzazione. Regia: Luca Ronchi
Fotografia: Emanuele De Vincenti, Paolo Panno e Michele Soffientini
Montaggio: Silvia Di Domenico
Suono: Bruno Pupparo e Francesco Paris Produzione: Nova Films in collaborazione con Fondazione Mario Schifano Mediatrade
Distribuzione: Nova Films
Durata: 77 minuti
Origine: Italia, 2001
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