Mario Verdone, omaggio alla Filmoteca Vaticana
La Rivista del Cinematografo omaggerà il critico cinematografico Mario Verdone il prossimo 20 marzo, ripercorrendone la carriera insieme ai figli Luca, Silvia e Carlo Verdone

La rivista di cinema Cinematografo omaggerà Mario Verdone, uno dei più autorevoli studiosi e critici cinematografici italiani, il prossimo 20 marzo alle ore 18, presso la Filmoteca Vaticana. All’incontro parteciperanno i figli Luca, Silvia e Carlo Verdone, che insieme al critico cinematografico Federico Pontiggia ricorderanno il padre e la sua carriera, in particolare il suo contributo alla Rivista del Cinematografo, con la quale Verdone collaborò dal 1947 al 1967.
Oltre al Cinematografo, Mario Verdone scrisse anche per conto di alcune delle maggiori testate cinematografiche dell’epoca, tra cui Bianco e Nero e Cinema, pubblicando articoli, saggi e studi. Fu inoltre docente di storia e critica del cinema, tenendo corsi di “filmologia” in varie sedi universitarie in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia, e nel 1956 fondò il Consiglio Internazionale del Cinema e della Televisione.
A introdurre l’evento saranno il prefetto del Dicastero per la Comunicazione, Paolo Ruffini, e Davide Milani, direttore della Rivista del Cinematografo e presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo. Nel corso della serata verrà inoltre proiettato il documentario Mario Verdone, il critico viaggiatore, diretto da Luca Verdone, che congiunge materiale di archivio con aneddoti familiari e racconti di amici d’infanzia di Siena, a cui il critico era molto legato.
“Mario Verdone”, ha dichiarato Milani, “ha impreziosito la storia della Rivista del Cinematografo sin dall’inizio della sua multiforme carriera di studioso, divulgatore, autore, regista, critico, Docente (con la maiuscola, come qui si deve a colui che ha nobilitato il cinema elevandolo, primo in Italia, a materia di insegnamento universitario). Nel panorama culturale italiano del XX secolo, Mario Verdone è stato una figura di spicco, capace di lasciare un segno persistente e caratteristico nel campo dello studio delle arti visive, in particolare del cinema e della sua critica”.