Marry Me – Sposami, di Kat Coiro

La commedia di San Valentino, perfettamente modellata su Jennifer Lopez. Senza azzardi. Ma nel flusso onnipresente delle immagini social, il tempo differito dell’amore è come una nota dissonante

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La traccia di ispirazione di Marry Me è l’omonimo webcomic di Bobby Crosby, in cui una popstar sull’orlo di una crisi di nervi, con un colpo di testa, decide di sposare un suo anonimo fan. Qui le cose cambiano un po’, perché il tranquillo professore di matematica Charlie Gilbert non conosce affatto la cantante Kat Valdez. Anzi, è a tutti gli effetti un boomer: nessun profilo social, nessuna concessione alle mode, solo casa e scuola, una figlia dodicenne di cui prendersi cura, ma che, inevitabilmente, si annoia con un padre così quadrato e marca le distanze. E però, per una strana combinazione, Charlie si ritrova al concerto in cui Kat Valdez deve sposare il suo fidanzato Bastian (il cantante Maluma), star portoricana, muscoli, tatuaggi e reggaeton. Un vero e proprio evento globale, con tanto di hit lanciata per l’occasione, Marry Me per l’appunto, brano in odore di Grammy. Ed ecco che accade l’imprevedibile.

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Del resto solo l’imprevisto può accadere. Invece, tutto ciò che è progettato, programmato, non fa altro che compiersi, seguire un percorso prestabilito. E se è vero, come voleva Barthes, che il racconto di una storia d’amore “è un programma, che deve essere svolto”, vuol dire che non c’è spazio per grandi sorprese. Nemmeno qui, in questa commedia romantica d’altri tempi. L’inverosimiglianza sta solo nel presupposto, nell’idea dell’incontro di una celebrità con un personaggio più che ordinario. Anche se siamo, comunque, in territori già battuti, in dinamiche alla Notting Hill.  Per il resto, tutto va come deve andare, le tappe, i punti di svolta e le crisi, il lieto fine. Kat Coiro, che viene dalla serialità televisiva, si conforma al programma, alle coordinate di una storia da San Valentino. Nessuno strappo alla regola, nessuno scarto. La sua regia è perfettamente modellata su Jennifer Lopez, produttrice oltre che protagonista. E sebbene la parabola del personaggio sia più centrata rispetto agli improbabili riscatti di Ricomincio da me o al cinismo a tavolino di Le ragazze di Wall Sreet, l’obiettivo rimane l’esaltazione delle doti di una performer, che a 52 anni, mostra ancora di essere in perfetta forma. Owen Wilson si limita a far da spalla, rimane accanto, da bravo, quasi sottotono. È disposto a sparire, senza troppe pretese. Certo il suo volto è sempre vero, straordinario, ma si tiene lontano dagli acuti e dai sabotaggi di cui è capace. E anche i personaggi secondari non aggrediscono mai, restano nei confini della correttezza.

Ma c’è comunque qualcosa di interessante in Marry Me, come una nota dissonante, controtempo. Che sta, forse, proprio nella filologia romantica del suo conflitto tra cuore e ragione. La questione non è tanto il confronto tra il mondo scintillante dello spettacolo e la verità del quotidiano, con i suoi limiti e i suoi pregi. Quanto la possibilità di stabilire un contatto, una vicinanza oltre la distanza fredda del numerico, che sia la matematica o il dominio digitale di Instagram, Snapchat, Tik Tok. Kat e Charlie appartengono a mondi distanti anni luce, ma non sono poi così diversi. Vivono un’esistenza programmata, regolamentata, e scoprono, nonostante tutto, l’emergere di un sentimento tra le fitte pagine dell’agenda. Si ritrovano costretti a seguire un altro ritmo, incalcolabile, quello di un rapporto che va capito, coltivato, curato. E se il film sembra completamente a suo agio nel flusso delle immagini onnipresenti, nell’assoluta visibilità social, dove ogni crisi e ogni decisione sembra dover passare per una diretta, l’amore è fatto di attese, è anche un lavoro di noia, di sospensioni, di fatiche, di forzate sfide alle abitudini. Ha un tempo tutto suo, lento e complesso, che assomiglia più a una differita. Il suo programma oggi forse è impensabile. Chissà…

 

Titolo originale: Marry Me
Regia: Kat Coiro
Interpreti: Jennifer Lopez, Owen Wilson, Maluma, Chloe Coleman, Sarah Silverman, Utkarsh Ambudkar, Katrina Cunningham, Jimmy Fallon
Distribuzione: Universal Pictures
Durata: 112′
Origine: USA, 2022

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3.5
Sending
Il voto dei lettori
2.75 (28 voti)
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