Martin Scorsese elogia Nosferatu di Robert Eggers
Il regista di Killers Of The Flower Moon è stato da poco ospite da Dave Karger al programma televisivo TCM, dove ha raccontato la sua ammirazione per il film

In attesa che The Devil In the White City prende finalmente vita sul grande schermo, dopo anni di speculazioni, il regista Martin Scorsese non si è risparmiato nel voler esprimere la sua ammirazione per l’ultima fatica di Robert Eggers, Nosferatu.
Il regista di Killers Of The Flower Moon è stato recentemente ospite da Dave Karger al programma televisivo TCM, dove ha raccontato di essere rimasto piacevolmente sorpreso da TAR di Todd Field, BlacKKKlansman, Pieces of a Woman e Archipelago. In seguito, ha specificato però di privilegiare sempre di più l’horror e il thriller a discapito di altri generi cinematografici e di aver amato alla follia Nosferatu. “È un film semplicemente incredibile. Tutto ciò che fa questo ragazzo, è incredibile. Nosferatu è un film che, quando finisci di vederlo, ti trattiene e ti costringe a non fare nulla per i minuti successivi. Quando la storia finisce, tu spettatore sei ancora in quel mondo: sei ancora bloccato in Transilvania ed è davvero…Cavolo, è qualcosa di importante“.
Questo elogio di Scorsese sottolinea l’impatto significativo che il film ha avuto su di lui. Nosferatu è una rivisitazione del classico del 1922, con un cast composto da Bill Skarsgård, Lily-Rose Depp, Nicholas Hoult, Willem Dafoe e Aaron Taylor-Johnson. Il film è ambientato nel lontano 1838, e vede l’agente immobiliare tedesco Thomas, fresco di nozze con Ellen, partire per un viaggio in Transilvania per trattare con il Conte Orlok. L’uomo è ignaro del fatto che quest’ultimo è niente di meno che un vampiro, con una smaniosa ossessione per la sua dolce sposa.
Scorsese è un grande appassionato di cinema classico e non è nemmeno un caso che sia rimasto affascinato dall’opera e dalla capacità di Eggers di evocare un cinema immersivo, in grado di offrire un’atmosfera corposa e ipnotica. Le immagini gotiche e suggestive potrebbero aver toccato delle sue corde sensibili, ricordandogli alcuni dei suoi film più visionari, come Shutter Island o Cape Fear, dove gli elementi dell’incubo, dell’ossessione e della follia giocano un ruolo cruciale.