"Material Girls", di Martha Coolidge

Operazione che abbandona il coraggio lungo la strada, Material Girls parte come una commedia satirica sulle vicende di cronaca di Lindsay Lohan e Paris Hilton, ma poi finisce per strizzargli l'occhio, sposando la causa comune della superficialità.

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Negli Usa, i fatti di cronaca rosa forniscono da sempre spunti cinematografici: probabilmente, le prodezze di Paris Hilton e le follie di Lindsay Lohan avrebbero potuto originare qualcosa di più incisivo di Material Girls, magari calcando la mano sui tratti più piccanti ed eccessivi delle loro bravate. Oppure, si potrebbe dire che da modelli simili non è possibile fare altro che ricavare film di questo tipo, frivoli e superficiali come le figure che li hanno ispirati.
Il film di Martha Coolidge sceglie solo all'inizio la strada della commedia satirica, ma non potendo (o non volendo) affondare mai il colpo, preferisce non essere cattivo e si affida alla facile storia di formazione: le sorelle Ava e Tanzie Marchetta (Hilary e Hayle Duff), reginette glam di Los Angeles ed ereditiere di una ditta di cosmetici (cioè l’apparenza per definizione), vengono costrette ad abbandonare il loro mondo dorato per confrontarsi con la vita di tutti i giorni.
Material Girls è tutto qui: depurato dei tratti più scabrosi, si riduce a situazioni che nascono dal modo in cui, per due ragazze viziate e capricciose, piccole azioni ordinarie come prendere l’autobus diventano delle grandi odissee. Il realismo di queste sequenze è però solamente preteso, eccessivamente macchiettistico e poco credibile, e il film si impegna nel tentativo di dare un’anima al vuoto che sembra risiedere dentro la testa delle due protagoniste. Il confronto con la quotidianità, però, non provoca in loro alcuna trasformazione: le due cercheranno di riprendere il posto che gli compete rivelando non delle doti nascoste, ma puntando soltanto sulla propria appariscenza e sul loro savoir faire mondano. Una storia di formazione che giunge all’arrivo senza alcun tipo di arricchimento morale. Più che un occhio feroce, Material Girls sembra gettare sulle due sorelle uno sguardo indulgente e comprensivo, e partendo dall’intento di criticarne il loro mondo e le loro abitudini, finisce per legittimarne e giustificarne i comportamenti.
La regia ricalca in pieno questa leggerezza, tenta da principio qualche split-screen per ricostruire un mondo simile agli spot pubblicitari, ma presto si accontenta di mettersi nelle mani delle due sorelle Duff, che giocano divertite con il loro vero ruolo pubblico. Anjelica Huston si adegua al tono generale, mette il pilota automatico e non fa molto altro che mettersi in pose alla Crudelia DeMon.

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Titolo originale: id.
Regia: Martha Coolidge

Interpreti: Hilary Duff, Hayle Duff, Maria Conchita Alonso, Anjelica Huston, Brent Spiner, Ty Hodges
Distribuzione: DNC
Durata: 97'

Origine: Usa, 2006

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