Matrimonio al Sud, di Paolo Costella
Qualche momento divertente con una formula che ormai si ripete però stancamente e senza inventiva soprattutto visiva. Boldi gareggia con Izzo. Ma De Sica è lontano.
L’amore passa per Skype. Separati in Italia, Massimo Boldi e Biagio Izzo inizialmente come i Capuleti e Montecchi di Romeo e Giulietta. Sono loro i due genitori – un industrioale lombardo, un pizzaiolo napoletano – che hanno i paraocchi. Uno vede solo il Nord, l’altro il Sud. I due ragazzi sono Teo (Luca Peracino) e Sofia (Fatima Trotta). Si amano e si vogliono sposare. Le due famiglie si incontrano casualmente alla laurea dei due a Trento. Poi comincia il tortuoso viaggio in Italia. Dal Nord fino a S. Valentino a Mare (che è in realtà Polignano, dove è stato girato anche Io che amo solo te di Marco Ponti con Riccardo Scamarcio e Laura Chiatti), dove si preparano le nozze in grande. Ma i due genitori stanno tramano qualcosa.
Matrimonio al Sud è il primo cinepanettone dell’anno che da ora si divide in più parti fino a Natale. Boldi/Izzo padri dello sposo/a con i dubbi alla Spencer Tracy con Vincente Minnelli. Con qualche momento divertente (la scena del prete cieco che fa la puntura al suo assistente e lui non sente niente), ma la reversibilità degli spazi così potente nel cinema dei Vanzina, qui è solo opaca. Si attraversa l’Italia con automobilisti che insultano in diversi dialetti. ma davanti nonn sembra esserci uno spazio autentico ma un fondale che scorre. Boldi riammoderna le tipologie di un personaggio già presente in tante commedie natalizie, ma l’interazione con Biagio Izzo fa rimpiangere ancora quella con Christian De Sica. Mentre Ormai Enzo Salvi ad ogni film gli ripete la stessa tipologia di battuta: “A palla da biliardo, ma che t’hanno fregato er numero?”. Il contrasto regionale ora diventa uno scontro tra lingua salmistrata e frittata di maccheroni. C’è una tradizione dietro, certo. Un presepe dove le pedine potevano ancora muoversi come marionette impazzite. Ma a mancare è proprio l’effetto sorpresa, la scena trascinante. Ci poteva essere quella di Boldi e Izzo attaccati alle campane. Ma è attraversata troppo velocemente. In un cinema dove lo sketch visivo aveva invece sempre avuto nel genere uno dei suoi punti riconoscibili.
Regia: Paolo Costella
Interpreti: Massimo Boldi, Biagio Izzo, Paolo Conticini, Enzo Salvi, Debora Villa, Barbara Tabita, Ugo Conti, Peppe Barra, Carolina Marconi, Luca Peracino, Fatima Trotta
Distrubuzione: Medusa
Durata: 80′
Origine: Italia 2015