Maura Delpero e la corsa verso gli Oscar con Vermiglio

La regista commenta così la sua corsa agli Oscar e la possibile entrata nella shortlist, che includerà i quindici migliori titoli internazionali. Ci sono anche le parole di Paolo Sorrentino..

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“Per me quello che davvero conta è continuare a fare una cosa che al momento amo visceralmente, possibilmente con meno limitazioni. Dicono che mi aspetta una lunghissima campagna e un grande lavoro, ma se sono arrivata fin qui è perché ho lavorato e perché forse non sono antipatica”.

Queste le parole di Maura Delpero, la regista italiana candidata agli Oscar 2025 per Vermiglio uscito già al cinema il 19 settembre. Il film, già vincitore del Leone d’Argento alla Mostra Del Cinema di Venezia, potrebbe entrare nella shortlist che includerà i quindici migliori titoli internazionali selezionati dall’Academy.
Il Comitato di Selezione per il film italiano da designare agli Oscar ha motivato la sua scelta sottolineando la capacità di Vermiglio di raccontare l’Italia rurale del passato, “i cui sentimenti e temi vengono resi attuali”.
Il film, infatti, è ambientato nell’Italia rurale del 1944 e vede il protagonista Pietro, un soldato siciliano, accompagnare il suo compagno ferito Attilio nel piccolo paese di montagna chiamato Vermiglio. Successivamente, l’arrivo di Pietro e l’incontro con la giovane Lucia metterà a repentaglio la routine della donna e della sua famiglia. Un racconto sincero di una regista che pone al centro del film questioni differenti come la crisi economica, l’instabilità, ma soprattutto il nuovo ruolo femminile e quello che è il delicato tema della maternità. Una storia che parla di guerra senza mostrarla.

Delpero commenta così la corsa agli Oscar: “Spero che questo film possa regalare uno sguardo sulla contemporaneità e a metterci in discussione. Ma non si tratta di giudizio o nostalgia, lo scopo è unicamente di riflessione oltre la narrazione di un Italia ricostruita”. La cineasta ha inoltre aggiunto che aldilà della possibile vittoria agli Oscar, è già entusiasta dei risultati ottenuti e che la partecipazione calorosa da parte del pubblico è ciò che più le preme. L’ad di Rai Cinema, Paolo Del Brocco ha dichiarato come questo tipo di cinema in Italia, e non solo, è ancora possibile descrivendo Vermiglio come una sorta di favola, “una cosa forse non voluta ma allo stesso tempo attesa”. Del Brocco sostiene, inoltre, che il vantaggio rispetto lo scorso anno è che ci sarà un distributore americano, e proprio per questo è ottimista.

Anche il regista Paolo Sorrentino, che sembrava il papabile candidato italiano agli Oscar per Parthenope si è complimentato con Delpero: “Sono molto contento che l’Italia abbia scelto Vermiglio. Le faccio un grande in bocca al lupo per la corsa agli Oscar”. La stessa Delpero ha ringraziato Sorrentino per le sue gentili parole e ha dichiaro di averlo incontrato solo ai David di Donatello, perché per lei risulta difficile parlare di cinema se non davanti i suoi amici con un bel bicchiere di vino. “Ho vissuto come donna nel cinema, con tutte le limitazioni che ne comportano ma ho acquistato un mio baricentro”. Delpero risponde poi di non aspettarsi di vincere o perdere contro Sorrentino, ma rimarca l’importanza di riuscire a far breccia nel cuore del pubblico, “ho sentito di avere un grande calore nelle sale in questi giorni. Ed è un calore quasi discreto, perché è un film che arriva il giorno dopo”.

La regista continua affermando: “II mio dispiacere è che non sono riuscita a guardare i film in giro. Vermiglio lavora molto sul fuori-campo, della guerra mi interessa far avvertire la sua presenza ma senza farla vedere.” Parla poi delle difficoltà in merito alle riprese, raccontando che gli scalatori di alta montagna hanno come regola quella di non guardare né su e né sotto i piedi altrimenti il rischio di shock d’abisso è alto. Ed è anche lo stesso shock che dice di provare quando si inizia a scrivere una sceneggiatura: “Devo guardare solo il chiodo che ho davanti. Ora guardo la shortlist, e poi in caso il prossimo obiettivo”.

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