Tratto dal libro di Amanda Davis, Wonder When You’ll Miss Me, romanzo di formazione che ha al centro la tematica del bullismo nell’età adolescenziale, con tutto quello che ne consegue, in primis la volontà di integrarsi e l’urgenza spasmodica di esprimere la propria individualità. Dal regista di Onde, Mi chiedo quando ti mancherò sembra voler concentrare maggiormente la propria forza espressiva sulla disperata necessità delle protagoniste di farsi guidare dall’istinto e da un senso di libertà, procedendo per salti, anche spesso volutamente non calibrati, poco controllati, per dare evidentemente ancora di più un senso di spaesamento. La ricerca di un posto al mondo è l’obiettivo principale, facendo i conti però tutti i giorni con quella potenza dirompente e mostruosa che vuole uscire perennemente fuori e riempie le giornate di un adolescente, intento a non farsi sopraffare dalla stessa.

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#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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L’autore non chiede quanto, ma quando mancherà, quindi non è il totale ad interessare, come di consueto, bensì il tempo, il momento, l’attimo, la purezza del sentimento. Due ipotetiche ragazzine con coraggio e tenacia affrontano le difficoltà attraverso percorsi a volte caotici, sconclusionati, e facendo i conti con il proprio alter ego, una ragazza grassa che diventa una presenza in carne ossa, visibile però solo agli occhi delle protagoniste. L’alter ego costringe ad affrontare gli ostacoli della vita, non ad aggirarli, senza mai arrendersi e senza mai guardare indietro. È senza dubbio una storia favolistica, poetica e visionaria, in cui non manca il mondo del circo, il mondo itinerante che fa da contraltare. Tutto sembra procedere alla ricerca della naturalezza visiva ed anche recitativa, perché si possa carpire un’emozione spontanea, diretta, riproponendo la leggerezza e l’ingenuità tipiche di un’età turbolenta.

In principio c’è Annabella, scappata di casa a 17 anni con la sua amica immaginaria cicciona, poi c’è Amanda che ne ha sedici di anni e il suo corpo in sovrappeso le rende la vita insopportabile, a casa, a scuola e tra le coetanee sempre pronte a schernirla. Amanda è vittima di un crudele scherzo dei compagni di scuola e prova a vendicarsi con la violenza, anche se questo non le farà evitare un tentativo di suicidio e sei mesi in ospedale per rimettersi. Dopo la convalescenza e con molti chili in meno si scopre che in fondo Annabella e Amanda sono la stessa persona e soltanto la struttura del film, fatta di salti temporali e sovrapposizioni narrative, aveva tenuto nascosto. Da quel momento in poi parte il viaggio esistenziale. Un passo indietro rispetto al film di esordio per Francesco Fei, che ha sempre però il merito di far sentire, far toccare ciò che racconta, questa volta però in modo meno prorompente e coinvolgente, nonostante le felici prove degli interpreti.

Regia: Francesco Fei
Interpreti: Beatrice Grannò, Claudia Marsicano, Marusa Majer, Dragan Mishevski, Federica Fracassi, Riccardo Alemanni
Distribuzione: Istituto Luce-Cinecittà
Durata: 90’
Origine: Italia, 2019

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi

3

Il voto al film è a cura di Simone Emiliani

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Il voto dei lettori

2.5 (4 voti)

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