Mikey Madison, da Tarantino a Sean Baker

Conosciamo la protagonista di Anora, scoperta da Quentin Tarantino col ruolo “fiammante” di Sadie Atkins, e tra le favorite come candidata all’Oscar alla miglior attrice

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Anora inizia in un club buio con dei corpi di giovani ragazze semi nude che si avvinghiano, si contorcono, ballano sugli uomini. Uno di loro chiede alla protagonista, “Ma la tua famiglia lo sa che fai questo lavoro?”, come a sottintendere che se ne dovrebbe vergognare. Lei con naturalezza risponde “Sì, lo sanno”. Da quella scena in poi ci saranno feste, un matrimonio, fughe, una caccia all’uomo, ma Ani, interpretata da Mikey Madison, non si darà per vinta.

Ma facciamo qualche passo indietro: era luglio del 2017, quando Quentin Tarantino annunciò che stava lavorando al suo nono film, quello che diventerà C’era una volta a… Hollywood, è un progetto top secret, ma le prime informazioni rilasciate parlano di un film tributo alla Hollywood degli anni ’60, intrecciato ai crimini della famiglia Manson. Partono le audizioni per scegliere i membri di The Family, c’è molta competizione. Alla fine Tarantino sceglie una serie di brillanti attori, che oggi sono vere star: oltre alle già conosciute Dakota Fanning e Lena Dunham, nel cast entrano Austin Butler, Margeret Qualley, Maya Hawke, Sydney Sweeney. Mikey Madison viene scelta per il ruolo di Susan “Sadie” Atkins, sbaragliando la concorrenza con un suo quadro ideato come se fosse una giovane adepta della famiglia Manson, con tanto di ciocche dei suoi capelli. Il regista viene così colpito da questo, che non solo le dà la parte ma appende il quadro nel suo studio. “È stato veramente speciale per me, il mio primo grande film, avevo 19 anni appena compiuti, conoscevo un po’ il direttore del casting e mi ha chiesto di partecipare alle audizioni, mi disse ‘puoi fare quello che vuoi: leggere lo script, fare un monologo o cantare’. Ho pensato ok questa è un’opportunità per fare quello che voglio e stupire Quentin Tarantino, non è un’audizione classica, voglio divertirmi, quindi ho fatto un dipinto come se fossi sotto acido, come se fossi una della ragazze di Manson” ha dichiarato l’attrice. ”Volevo fare qualcosa di creativo. Quentin Tarantino è uno dei miei eroi, sono veramente grata di aver avuto quel ruolo, ha aumentato il mio amore per la recitazione e mi ha aperto molte porte”.

Mikey Madison, all’anagrafe Mikaela Madison Rosberg, nasce nel 1999 a Los Angels, da madre e padre psicologi. Sarà proprio per gli urli che emette in C’era un volta a…Hollywood, che i registi Matt Bettinelli Olpin e Tyler Gillet decidono di darle una parte nello storico franchise horror Scream 5. Sean Beaker ha ammesso di averla scelta per la combinazione dei due ruoli, dice: “Sono andato a vedere Scream 5, quando sono uscito dalla sala del cinema, ho subito chiamato il suo agente. Ma l’ha avevo già notata e mi era già piaciuta in C’era una volta a…Hollywood”. Ancora prima l’attrice aveva recitato nella serie Better Things, nella parte della figlia adolescente della protagonista, Madison ha detto di questa esperienza: “Ho imparato tutto da questo ruolo, come si recita, come si sta sul set e come si fa questo lavoro. La serie è durata cinque stagioni e sette anni della mia vita, è una parte importante di me”. Nel 2017 approda al cinema con Liza, Liza, Skies are Grey, un coming of age ambientato tra le gang di motociclisti negli anni ’60, a cui sono seguiti, nel 2018, Nostalgia e Monster, presentato al Sundance Film Festival.

Per interpretare Anora ha dovuto imparare il russo, si è istallata un palo da pole dance in camera, montato da suo padre, “mio padre fa un sacco di lavori in casa, gli ho chiesto di montarmi il palo da pole dance e lui mi ha chiamato dicendomi: ‘è per il ruolo o c’è altro che devo sapere?’”. Ha frequentato Brighton Beach, zona di New York, dove vive la comunità russa, per capire meglio come doveva essere il suo accento. Ha curato personalmente ogni aspetto del suo personaggio: capelli, unghie, tatuaggi, vestiti, coreografie e ha fatto molte ricerche sui sex worker e le spogliarelliste, per rendere il ruolo più realistico. “Volevo capire cosa fosse questo mondo” dice l’attrice, “non ne sapevo niente e volevo fare un ritratto accurato di una sex worker ai giorni d’oggi”. Proprio per il rispetto portato per i sex worker e le ballerine di strip club, la Neon, la casa di produzione del film, ha deciso di organizzare una première speciale solo per loro allo Smithsonian di New York. Una volta entrati il cast e il regista in sala, il pubblico li ha accolti battendo le scarpe con il tacco, come se applaudissero: “La serata più bella della mia vita, noi camminavamo nella sala e loro ci applaudivano con gli stivali, era incredibile” e aggiunge: “L’amore che ho ricevuto da questa comunità è davvero molto significativo per me, mi piacerebbe organizzare un’altra proiezione per loro”. Il ruolo di Anora è stato scritto per lei e la collaborazione con Sean Baker è stata totale e reciproca. Il regista infatti ha permesso al cast di dare suggerimenti e improvvisare durante le riprese.

L’attrice si definisce timida e introversa, quasi all’opposto di Ani, dice di aver iniziato a recitare per conoscere meglio se stessa, lavorare con la sua intimità e sulle relazioni con gli altri. Mikey Madison dimostra di essere versatile anche nei suoi gusti personali: ama leggere e uno dei suoi libri preferiti è Just Kid di Patti Smith, ma quando le viene chiesto, se vorrebbe partecipare all’adattamento cinematografico, ammette pacatamente che sarebbe difficile interpretare Patti Smith: “Sarebbe giusto che lei decidesse se fare un film del libro e trovare qualcuno che possa essere compatibile con la sua personalità” dice. Le piacerebbe interpretare una Bond girl: “Adoro i film di James Bond, li guardavo con mio padre”. Si ispira a Jennifer Lawrence, agli attori di Stand by Me, “un film che mi ha cambiato la vita“, e ai film di John Hughes, specialmente a Molly Ringwald nei ruoli di Pretty in Pink e Sixteen Candles – Un compleanno da ricordare. Per prepararsi al ruolo di Anora, Sean Baker le ha suggerito anche altri tipi di film: Femal Prisoner #701: Scorpion, revenge movie giapponese del 1972 e Lulù, film del 1953 con Michele Placido, che l’attrice ha amato molto, tanto da indicarlo tra i suoi film preferiti in un intervista a Letterboxd. Quando le chiedono se si aspetta la candidatura agli Oscar, dice che si vedrà e che non vuole avere aspettative.

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