Missing – Scomparso, di Costa-Gavras
Dalla storia vera di Ed Hornan, un thriller politico efficace e diretto capace di creare un coinvolgimento immediato. Bravissimi Lemmon e la Spacek. Stasera, ore 21, Sky Cinema Drama
È un paese imprecisato del Sud America, dietro il quale però si nasconde il Cile del Golpe di Pinochet nel 1973. Le uniformi infatti sono uguali a quelle dei soldati così come gli stemmi sui veicoli militari. Il cinema di Costa-Gavras si butta di getto in quei luoghi, con la trascinante irruenza del suo cinema politico che qui raggiunge, con La confessione, tra i risultati più alti. Missing – Scomparso è infatti un cinema di immediato impatto emotivo tratto dalla storia vera di Ed Hornan raccontata anche nel libro The Execution of Charles Horman: an American Sacrifice di Thomas Hauser. La forma è quella del thriller, che il cineasta ha utilizzato anche quando ha mostrato la Francia del governo di Vichy dopo l’omicidio di un marinaio tedesco (L’affare della sezione speciale) o il sequestro di un agente della Cia in Uruguay (L’amerikano).
Dopo la scomparsa di un giornalista free-lance statunitense durante il colpo di stato, il padre, un religioso uomo d’affari di New York, e la moglie si mettono disperatamente alla sua ricerca. L’ambasciata sembra mettersi a loro disposizione. In realtà nasconde l’amara verità.
Seguendo i frammenti dei diari del reporter, Missing – Scomparso, si muove su tre livelli. Il primo è la descrizione delle conseguenze del golpe: il rumore improvviso degli spari, i cadaveri ammassati per terra (di effetto la scena in cui il padre e la moglie del giornalista cercano il suo corpo) e soprattutto le strade deserte, immagine che anticipa quella tensione, nel mostrare l’abisso dei luoghi vuoti, del cinema di Larraìn. E c’è una scena in cui Beth (bravissima Sissy Spacek), gira da sola in una città spettrale dopo aver perso l’autobus. Il taxi non si ferma. Per strada ci sono soltanto i militari. La sua disperata ricerca di un rifugio è già un tragico presagio. Nel secondo invece entra in gioco il conflitto privato tra padre-figlio-nuora. Lui religioso, loro radicali di sinistra. E i dialoghi tra Jack Lemmon e la Spacek mostrano come il cinema di Costa-Gavras riesce a trovare la sintesi ideale tra la rappresentazione della Storia e la dimensione più intima. Il terzo infine urla la sua indignazione. Missing. Scomparso è il primo film hollywoodiano che punta direttamente il dito contro l’ambasciata statunitense e soprattutto la Cia. Il finale all’aeroporto è probabilmente il momento più liberatorio, dove Jack Lemmon, in un ruolo drammatico, regala un’interpretazione di altissimo livello, piena di sfumature. Qui c’è tutta la sua rabbia, dopo il dolore e l’allucinazione in cui crede di vedere suo figlio tra il pubblico dello stadio. Per la sua interpretazione è stato premiato al Festival di Cannes come miglior attore mentre il film ha vinto la Palma d’Oro, ex-aequo con Yol di Şerif Gören e Yilmaz Güney
Titolo originale: Missing
Regia: Costa-Gavras
Interpreti: Jack Lemmon, Sissy Spacek, John Shea, Melanie Mayron, Charles Cioffi, David Clennon
Durata: 122′
Origine: USA, 1982
Genere: drammatico