Mission to Disney

Nel centenario della nascita vogliamo ricordare il cinema di Disney attraverso alcuni brani dell’introduzione al libro “Walt Disney e il cinema” che Roberto Lasagna ha appena pubblicato per Falsopiano. Ringraziamo l’editore per la gentile concessione

--------------------------------------------------------------
CORSO DI SCENEGGIATURA ONLINE DAL 6 MAGGIO

--------------------------------------------------------------

Disney rappresenta un'immersione nella storia dello spettacolo americano e nelle sue contraddizioni, un fenomeno di portata universale che porta con sé un aria di rinnovamento e, al contempo, un forte spirito di tradizione. E' la vicenda dell'industria culturale che si riflette nei suoi film, attraverso le sue fiabe solo apparentemente "incantate". Ma è anche la storia delle trasformazioni del gusto e degli stili cinematografici, una metamorfosi estetica e sociale rispecchiata ancorché amplificata grazie alle immagini dei lungometraggi d'animazione.
Walt Disney, astuto uomo di spettacolo, intrattenitore esperto, porta ai vertici di manierismo la vocazione sensazionalistica del cinema hollywoodiano, ma la sua spregiudicatezza ha contribuito a lasciarci un'opera controversa, sfaccettata, comunque significativa; un territorio di ombre, qualche volta ambigue, qualche altra perfino troppo chiare…
Il cinema di Disney, mentre si offre come un'involontaria parodia dell'occidente industrializzato, è un compendio paradigmatico delle suggestioni che caratterizzano la storia della cinematografia statunitense, la fabbrica dell'intrattenimento popolare responsabile dell'affermarsi di un'attitudine manipolatorio/seduttiva che si presenta in ultima analisi come un osservatorio di tensioni antropo-sociali, siano esse latenti o potenziali.

--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE UNA SERIE TV DALL’8 MAGGIO

--------------------------------------------------------------
Il cinema di Disney è suscettibile di un'ampia rilettura psicoanalitica: basti pensare che molti personaggi dei cartoon si confrontano sovente con la perdita precoce di un genitore che diverrà un ricordo idealizzato della loro vita futura, mentre al posto di una figura genitoriale "buona" s’installa molto presto, nell'ordinaria quotidianità di una vita angosciosa combattuta al suono di speranza e ottimismo, un tutore sgradevole e ingrato, spesso una matrigna invidiosa (come in Cenerentola), o un individuo incapace d'amore (come ne Il Gobbo di Notre-Dame). Al personaggio, dunque, il compito di muoversi all'interno di una scena nella quale paiono alquanto sottolineati i legami affettivi, qualche volta simbolizzati qualche altra direttamente evocati. In quest’itinerario graduale di costruzione di un’identità stabile viene annunciato con perenne fiducia il mito di un'altra famiglia, una nuova isola di sogno da contrapporre alla grigia routine dell'oppressione quotidiana (e la famiglia, in Disney, è da intendersi in un senso lato, quale rappresentazione metaforica di un'armonia sociale che può benissimo sottintendere anche un capitalismo non parassitario ma produttivo e vitalistico). In tal modo Disney inscena una sorta di cinema-rivendicazione che ha fatto storcere il naso alla critica più smaliziata. Ma può essere utile guardare oltre il personaggio di Walt Disney, superando le resistenze che frenano l'analisi: a quel punto non affiorerà forse unicamente un proposito artistico ma, in senso ampio, una dimensione culturale. Attraverso la bottega del cartoonist seriale, infatti, si sono rispecchiati in oltre settant'anni di Storia i gusti e le aspettative di un pubblico che si è detto sovente entusiasta dei film disneyani.A molti europei (ma non soltanto a loro) il successo dei film disneyani è sembrato uno scoraggiante segnale di imbarbarimento culturale, e il presunto schematismo con il quale sarebbero state rilette molte fiabe è stato accolto come un dichiarato proposito disfattista, il tangibile modello di infantilismo propagandato da una cultura imperialista per vocazione. Il nostro punto di vista è che una siffatta cultura non si sia affermata unicamente in virtù di un modello di semplificazione, poiché la forza della cultura di massa risiede semmai nella sua complessità strutturale; una complessità che trova piena espressione in quella dialettica di produzione/consumo dei beni culturali di cui il cinema di Disney rappresenta al contempo un caso esemplare e una variante eccentrica. Da qui, la singolare natura dell'opera disneyana, quale corpus espressivo che vanta una connaturata tensione tra originalità e standardizzazione, tra intuizione spiazzante e trionfo del cliché: un'opera aperta, in senso sociologico-culturale, che mentre anticipa il futuro rivendica il passato, e propone un modello di presente meno uniforme di quanto possa apparire ad un'analisi critica imbavagliata dai giudizi preconfezionati. Anche attraverso il cinema di Disney ha trovato strada lo sviluppo della mondializzazione, il cosmopolistismo appunto, in altre parole la promozione di un tipo di uomo che aspira ad una vita migliore, attraverso un’idea di felicità personale che invece di manifestarsi come indissolubilmente saldato all’americanismo o all’individualismo, viene a mettere in crisi proprio i valori di quel puritanesimo borghese che assicurano l’egemonia alle borghesie e alle classi medie occidentali.(…). La storia del cinema americano è anche la vicenda degli scontri e delle tensioni per l'accaparramento delle innovazioni tecniche. Proprio in questi ultimi anni, in seguito all'affermarsi delle tecnologie digitali, la competizione tecnica ha raggiunto nuovi livelli di accelerazione, quasi come durante gli anni Venti, cioè agli esordi del cinema d'animazione su scala industriale. In questa complessa dinamica i nuovi prodotti cinematografici della Disney non hanno rinunciato alla loro vocazione cosmopolita planetaria (un altro tratto, questo, che appartiene di diritto al cinema statunitense delle grandi Major), con un occhio di riguardo ai nuovi orizzonti di espansione (Hercules, Il Gobbo di Notre-Dame, Mulan), senza però perdere di vista una dimensione più autoriflessiva o addirittura pedagogica funzionale a tenere alto il marchio di una ditta celeberrima per il suo presunto spirito moralizzatore (Pocahontas).

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

La storia del recente cinema d'animazione è inoltre legata a filo doppio con le trasformazioni del cinema dal vero, e da tempo la Disney, attraverso il marchio Touchstone Pictures, porta avanti una produzione parallela con soggetti e storie dal sapore vagamente liberal. Nell'assecondare questa linea, durante l'estate del 2000 la Disney ha prodotto il film di Brian De Palma Mission to mars, nel quale si respira un particolare senso di rivendicazione/nostalgia per un cinema archetipico che tratti i massimi sistemi e, nello stesso tempo, raggiunga il cuore degli individui attraverso un linguaggio diretto; si tratta di un sentimento particolare che De Palma sa tradurre in sequenze intense attraverso un'esortazione a sentirci "fratelli di un solo cosmo": gli astronauti che nel film vanno a cercare la vita su Marte sono mossi dal desiderio di provare che "la vita va verso la vita", in altre parole sono tentati dalla suggestione cosmologica per cui "la vita è coesione, non dispersione". E' un epiteto quasi disneyano, che un regista ispirato come Brian De Palma sa rendere particolarmente pregnante: un monito a non fermarsi, a procedere fiduciosi, nella buona e nella cattiva sorte, guardando dentro e fuori di noi. Una tensione all'unione, oltre i confini territoriali e le regole della ragione: una rivendicazione d'immaginario (collettivo e individuale) che dev'essere piaciuta molto ai produttori della Disney.

--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array