Mistero a Saint-Tropez è una commedia diretta da Nicolas Benamou, regista di Una famiglia senza freni del 2016 e co-regista di Babysytting del 2014. Christian Clavier, attore e autore della sceneggiatura, l’ha scritta con Jean-François Halin, autore della trilogia di commedie di spionaggio Agente Speciale 117 (Missione Cairo del 2006, Missione Rio del 2009, Allerta rossa in Africa nera del 2021) dirette da Michel Hazanavicius e Nicolas Bedos. Da qui l’evidente tocco parodico in fase di stesura, anche se Mistero a Saint-Tropez rimane una commedia di primo grado con un poliziotto incompetente e molto pretenzioso, figlio naturale dell’ispettore Clouseau de La Pantera Rosa del 1963, con l’indimenticato Peter Sellers.

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Agosto 1970. Come ogni anno, il miliardario Claude Tranchant e sua moglie Eliane hanno invitato personaggi del mondo dello spettacolo nella loro sontuosa villa. Niente sembra poter rovinare i festeggiamenti, tranne l’inquietante sabotaggio della decappottabile della coppia. Convinto di essere vittima di un tentativo di omicidio, Tranchant si rivolge all’amico Chirac per ottenere i servizi del miglior poliziotto di Parigi. Ma in piena estate è disponibile solo il commissario Boulin, a poche settimane dalla pensione. Tanto arrogante quanto incompetente, il poliziotto si mette sulle tracce del piantagrane.

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Mistero a Saint-Tropez è un film divertente che omaggia le commedie comiche anni settanta a sfondo investigativo. La scrittura mostra tutta l’ammirazione verso Blake Edwards e quel tipo di umorismo anglosassone. Un omaggio piuttosto che una parodia per far rivivere l’atmosfera molto leggera della Saint-Tropez anni ’70, con il suo ambiente barocco, molto libero e lussuoso. Scritto con buon ritmo il film risulta però più una serie di gag, talvolta ripetitive e prevedibili, che si susseguono dando ritmo a uno scenario senza storia. Alcune sono piuttosto divertenti e le reazioni all’incompetenza di Boulin sono simpatiche. Grazie all’accurata fotografia, si ha la piacevole sensazione di sfogliare un bel fumetto animato, ma buona parte del film cade nel vuoto perchè privo di suspense o colpi di scena, e scandito solo da battute letterali e figurative.

Si ride senz’altro per merito di un cast che funziona che vede riuniti Gérard Depardieu, Christian Clavier e Benoît Poelvoorde rispettivamente nei panni di uno spazientito capo ispettore, un maldestro ispettore di polizia e un cinico miliardario. I tre personaggi si ritrovano tutti assieme a collaborare per risolvere un crimine che purtroppo nel corso della pellicola si rivela privo della tensione promessa nella scena d’apertura del film, dove un losco individuo in muta da sub e dal look alla Diabolik, manomette i freni della Renault Floride. Lo scenario dell’indagine che segue non è molto ben elaborato e siamo più interessati al lato comico che alla risoluzione del caso, e infatti non c’è nulla di sorprendente contrariamente a quanto si potrebbe pensare. Il crimine è debole ma le indagini partono comunque, in un ambiente affettato e snobistico come quello di una lussuosa villa a Saint-Tropez, tra attrici, cuochi, registi e falsi amici, tutti con un plausibile movente.

Titolo originale: Mystère à Saint-Tropez
Regia: Nicolas Benamou
Interpreti: Benoît Poelvoorde, Christian Clavier, Gérard Depardieu, Rossy de Palma, Virginie Hocq, Thierry Lhermitte, Nicolas Briançon, Vincent Desagnat
Distribuzione: I Wonder Pictures
Durata: 89′
Origine: Francia, 2021

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