Morrison – Incontro con Federico Zampaglione e il cast

Federico Zampaglione ha presentato il suo quarto lungometraggio, Morrison, un racconto di formazione che “parla di musica ma sopratutto di tutto ciò che la musica può darti”

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“Da un certo punto di vista è una canzone dei Tiromancino in altra forma”. Federico Zampaglione non ha dubbi e descrive così le atmosfere che animano il suo quarto lungometraggio, Morrison, che il regista ha presentato oggi insieme agli attori protagonisti Lorenzo Zurzolo, Carlotta Antonelli, Giovanni Calcagno e Giglia Marra.

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Morrison, tratto dall’omonimo romanzo scritto da Zampaglione con Davide Gensini, è un racconto di formazione con al centro i personaggi di Lodo, giovane musicista esordiente e Libero, one hit wonder del cantautorato italiano da anni bloccato in un limbo creativo, entrambi chiamati a trovare (o a riscoprire) il loro posto in una dimensione artistica forse più complessa e ambigua di quanto entrambi abbiano mai creduto. Nel girare quello che è il primo film lontano dalle atmosfere horror del resto della sua filmografia, la sfida più difficile per Zampaglione è stata gestire al meglio il mix di atmosfere su cui si muove il racconto: “Quando giri un horror devi solo preoccuparti di creare situazioni che mettano a disagio lo spettatore, in questo caso però è stato diverso perché ho dovuto gestire momenti che spaziano dal dramma alla commedia più spinta – ha detto il regista, aggiungendo però che – mi ha aiutato molto il fatto di aver già affrontato i temi alla base di Morrison nei miei brani”. Si parte e si arriva alla musica, dunque ma il racconto vuole essere soprattutto una narrazione universale: “Mi interessava raccontare le persone – ha chiarito il regista – concentrandomi su una narrazione che parlasse a tutti perché tutti, come Lodo e Libero, abbiamo avuto momenti positivi e negativi nella nostra vita.  Morrison è stata però soprattutto una sfida produttiva.

Morrison

Zampaglione aveva infatti iniziato la lavorazione a ridosso del primo lockdown e ha scelto di continuare a girare in piena fase uno. Il regista riconosce in questo senso quanto tutto il team creativo abbia reagito nel migliore dei modi alla situazione d’emergenza: “Ogni giorno non sapevamo se saremmo potuti tornare sul set l’indomani – ha ricordato – ma alla fine si era creato un bel cameratismo, c’era tanta energia e alla fine ce l’abbiamo fatta”. Un’energia creativa che tuttavia, lo stesso Zampaglione ha spesso fatto fatica a gestire ma che alla fine gli è stata funzionale alla costruzione di certe dinamiche tra i personaggi: “nel caos che ogni volta creavano Lorenzo e gli altri ragazzi del cast io vedevo il dinamismo di quando suonavo con il mio primo gruppo, qualcosa di genuino – ha spiegato – perciò ho voluto incanalare questo flusso energetico”. Proprio questo rapporto più o meno diretto del film con la sua biografia, ha permesso a Zampaglione di concentrarsi su una storia dai risvolti amari, capace di osservare certe spigolose dinamiche del mondo della musica con franchezza, un approccio forse inedito che si rivela anche nel lavoro degli attori.

Per Libero, Giovanni Calcagni si è ispirato ai momenti più bui di artisti come Johnny Hallyday, convinto che “sia proprio nelle parentesi più oscure che si vede la vera identità di un’artista”. Carlotta Antonelli ha spiegato invece l’unicità del suo personaggio rispetto al contesto convenzionale italiano. Giulia, che sarà l’ago della bilancia tra Lodo e Libero è infatti un personaggio affascinante secondo la Antonelli proprio perché “è animata da un sano egoismo e da un’incoerenza di fondo che la accompagna fino alla fine”. Il passo in controtendenza del film si intravede però anche nel modo in cui Zampaglione ha deciso di gestire il discorso tematico che lo regge. Malgrado Morrison sia infatti un film che racconta la ricerca di successo ed affermazione da parte dei due protagonisti, il film, avverte il regista, “vuole soprattutto riflettere sul ruolo della musica nella costruzione della propria identità, raccontando la passione per quest’arte e concentrandosi su tutto ciò che essa può darti”.

Morrison arriverà in sala il prossimo 20 maggio, nei prossimi giorni pubblicheremo la nostra recensione.

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