Mostra Internazionale del Cinema di Bracciano 2025. Il programma
Dall’11 al 14 giugno, il borgo ospita la quarta edizione di un festival per chi non ha dimenticato la natura politica e artigianale del fare cinema

Oggi l’intelligenza artificiale promette di rifare tutto, ma c’è chi decide di alzare la voce (e lo schermo) per difendere l’arte come gesto umano, imperfetto e irripetibile. È lo spirito che guida la quarta edizione della Mostra Internazionale del Cinema di Bracciano, in programma dall’11 al 14 giugno 2025, tra le mura del Teatro del Lago e del Chiostro degli Agostiniani.
Organizzato dall’associazione Gasp, dal collettivo Papermoon – cinema dalla carta alla luna e da Cultura Movens, il festival propone 19 opere selezionate tra 346 film provenienti da 49 Paesi. Una proposta raffinata, che spazia tra cortometraggi e lungometraggi, documentari, animazione e sperimentazione. L’obiettivo? Restituire al cinema la sua urgenza, la sua capacità di essere “specchio sincero” della realtà, senza effetti speciali né retoriche da salotto.
“La perfezione triste e fasulla della macchina non ci interessa”, dichiarano con fermezza gli organizzatori. “Il cinema, oggi più che mai, è chiamato a essere umano. Dove non vi sia rapporto tra artista e mondo, non vi è neanche Arte, ma mero prodotto di consumo.”
E allora largo alle opere che parlano della fragilità umana, della violenza del presente, ma anche del gioco e della ribellione, in omaggio ai Lumière, Méliès, Alice Guy, Buñuel e a tutti coloro che hanno fatto del cinema un atto di coraggio creativo.
Tra le proiezioni più attese, Food for Profit di Pablo D’Ambrosi e Giulia Innocenzi, un documentario investigativo che svela i legami tra l’industria della carne, le lobby e la politica, rivelando come i fondi europei per gli allevamenti intensivi alimentino maltrattamenti animali, inquinamento ambientale e rischi di future pandemie. Art. 27, comma 3 di Giovanni Meola e My Father’s Diaries di Ado Hasanović. E poi una selezione di corti provenienti da ogni latitudine, da Elnaz Ghaderpour a Mattia Biondi, da Simona Rurale a Jordan Michael Blake.
Ma il cuore dell’iniziativa va oltre la selezione. È un vero manifesto etico ed estetico quello lanciato dagli organizzatori, che prendono posizione contro l’uso acritico dell’intelligenza artificiale nella produzione artistica: “Il cinema è rapporto tra artista e mondo. Dove questo viene meno, non resta Arte ma un prodotto di consumo. L’AI è una deficienza artificiosa: toglie responsabilità, cancella l’etica, elimina la scelta.”
A valutare i film in concorso sarà una giuria composta da professori universitari, registi, critici e professionisti del settore, tra cui l’accademica Stefania Parigi, il regista Edgardo Pistone, l’organizzatrice di festival Silvia Moras, la direttrice della fotografia Sandra Bidoli e il professore universitario Giacomo Ravesi. Accanto a loro, anche il Premio della Giuria Popolare e il Premio delle studentesse e degli studenti dei licei di zona.
Il riconoscimento per il miglior cortometraggio sperimentale è intitolato alla memoria di Adriano Aprà, figura fondamentale della critica italiana e sostenitore delle prime edizioni del festival.
Come sempre, la Mostra Internazionale del Cinema di Bracciano sarà anche un luogo di incontro. Tutte le opere saranno sottotitolate in italiano, e le serate del 13 e 14 giugno vedranno la presenza di interpreti LIS.
Il programma completo della manifestazione è consultabile sul sito ufficiale.