MOVIEGAMES – Guerra nella console

Con Killzone arriva sulla Ps2 un agguerrito concorrente per la killer-application Halo dell'Xbox di Microsoft contemporaneamente ad Halo2. Riuscirà Killzone ad appassionare il pubblico alla sua versione di guerra futura?

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Killzone, sviluppato da Guerrilla e prodotto e distribuito direttamente da Sony, vuole sfidare l'attuale predominio dell'Xbox per quanto riguarda gli sparatutto in prima persona nell'ambito delle console (se diamo infatti un'occhiata anche ai pc il confronto non regge più: basta pensare ad Half-Life2…). Questo proprio mentre la stessa Microsoft pubblica il seguito di quella che è stata la "killer-application" (l'unica finora) per la sua console di gioco. In realtà Killzone, è bene dirlo subito, è un gran bel gioco ma non è certo un capolavoro. Agli hardcore-gamers può ricordare un altro sparatutto in prima persona come Iron Storm: come in Iron Storm il giocatore si trova di fronte un mondo in rovine, in cui deve impersonare un soldato con una missione cruciale per il ribaltamento delle sorti della guerra, fino a quel punto sostanzialmente disastrose. Il problema è che Iron Storm era ambientato in un presente alternativo in cui la prima guerra mondiale non era mai terminata ed in cui il mondo intero si era in qualche modo adattato ad una situazione di guerra cronica. In Killzone invece ci viene narrata l'invasione lampo degli Helgast – popolazione paraumanoide retta da una dittatura revanchista che considera gli umani responsabili del confino sul duro Helgan – a danno del pianeta Vekta. Il fatto che si impersoni un soldato di fanteria non rende comunque conto di distruzioni e rovine che di "lampo" sembrano avere ben poco. In più è completamente assente la popolazione civile, che invece in una situazione del genere sarebbe plausibile avere intorno. Una volta superate le incongruenze della trama, siamo di fronte ad un First Person Shooter comunque bello, con una grafica eccezionale per la macchina sui cui gira, con una buona longevità (garantita anche dalla possibilità di superare i livelli impersonando 4 diversi soldati, ognuno con una propria tipologia), e con delle stupende mappe multiplayer, giocabili sia in due sulla stessa console che in 16 via modem.

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In realtà personalmente penso che poi tutto sommato neppure Halo fosse un granché e che comunque il più bel FPS mai sviluppato per console continui a rimanere il primo Red Faction. Nonostante la grafica sia ben lontana dagli standard attuali, in RF avevamo una trama eccellente, un buon sistema di puntamento automatico che correggeva egregiamente le difficoltà dovute alla mira tramite pad, un mondo claustrofobico e limitato ma tutto sommato credibile. In Killzone i nemici sono una sorta di cloni dei fantasmi di Fog: come nella pellicola carpenteriana infatti scorgiamo per lo più solo le loro sagome scure su cui brillano luminosi gli occhi (e sarebbero un ottimo bersaglio per gli "headshot" se solo avessimo a disposizione un sistema di puntamento un poco più malleabile). Gli interni sono spesso immersi nell'oscurità più totale tanto da ricordare Doom3, anche se qui non abbiamo a disposizione nessuna torcia. I salvataggi sono possibili solo a livello di checkpoint o di fine livello. Ma d'altre parte in Killzone il gioco è sufficientemente lineare da non dare mai la sensazione di essere sperduti e anche questa tutto sommato non banale linearità aiuta a non annoiarsi. Gli ambienti sono molto vari e così anche le armi, di cui però potremo portarne contemporaneamente solo un numero limitato.In conclusione di Killzone piace soprattutto la cura grafica e il gameplay fluido e immediato, piacciono le ottime risorse per il multiplayer (anche in singolo contro i bot). Questo ne fa un gioco sicuramente da provare, da soli e in compagnia. Ma, come detto in apertura, non ne fa un capolavoro, quale forse ci si aspettava dopo tutte le copertine dedicate ad esso viste sulle riviste specializzate. Per un capolavoro – lo dimostra la contemporanea presenza di Half-Life2 sui pc – non bastano un buon gameplay o una buona grafica, occorre anche una buona sceneggiatura. E più di tutte le altre tutto sommato minime imperfezioni di Killzone, sta proprio qui la sua più grave carenza.

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