MOVIEGAMES – La grande alleanza Marvel

I giochi dedicati ai supereroi sono sempre sembrati qualcosa di adatto unicamente ai fan fino almeno all'uscita dello "Spider-Man" di Treyarch. Da allora sviluppare un gioco dedicato ai fumetti non è più un compito derivativo, ma un impegno a rispettare i characters e dare contemporaneamente ai giocatori un prodotto ludicamente coinvolgente

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Uscito per tutte le piattaforme di gioco più note, ivi compresa la ventura (a marzo prevista l'uscita in Europa) PS3, Marvel: La Grande Alleanza è davvero un ottimo titolo, in grado di entusiasmare i fan dei supereroi Marvel e di interessare tutti gli altri videogiocatori. Se inoltre consideriamo il fatto che il gioco (prodotto da Activision) è sviluppato da Raven Software, possiamo essere certi che non si potrà assolutamente trattare di una banale trasposizione volta unicamente a sfruttare una licenza. Lo sviluppatore con sede a Middleton, in Wisconsin, infatti può fregiarsi di un curriculum in cui sono inseriti giochi che hanno fatto la storia del settore come Heretic (1994), Hexen (1995), Soldier of Fortune (2000 e 2002 il secondo episodio), Star trek Voyager: Elite Force (2001), Jedi Knight II: Jedi Outcast (2002), Jedi Knight: Jedi Academy (2003), Quake 4 (2005). Tutti titoli abbondantemente conosciuti dagli appassionati dei videogiochi e tutti titoli in prima persona (al massimo con la possibilità di "uscire" in terza, ad esempio per i duelli con la spada laser nei titoli relativi alla saga di Star Wars) con l'utilizzo dei motori sviluppati dalla Id. L'eccezione a questa apparente regola arriva proprio con X-Men Legends del 2004, un gioco guarda caso ambientato nell'universo supereroistico di casa Marvel. Nonostante l'utilizzo di motori diversi da quelli della Id e di gameplay differenti dal "first person shooter" (per quanto fin dall'inizio reinventato ad esempio con l'utilizzo di poteri megici nella serie di Heretic), Raven Software continua con La Grande Alleanza a dimostrarsi contemporaneamente uno sviluppatore originale ed in grado di proporre prodotti interessanti anche in ambiti apparentemente routinari e paradossalmente a preferire giochi basati su licenze (o su motori) sicure e comunque appetibili dal pubblico.

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La Grande Alleanza è sostanzialmente un "hack'n'slash" dove i più grandi eroi dell'universo Marvel, chiamati a raccolta da Nick Fury, debbono vedersela con un'analoga alleanza malvagia capeggiata dal Dottor Destino che vuole prima distruggere il mega-elicottero dello S.H.I.EL.D. e poi conquistare il mondo. Si tratta dunque di un RPG "a la" Diablo (e del resto il primo gioco della Raven, Black Crypt del 1992, è proprio un RPG sviluppato per Amiga), dove però la possibilità di personalizzazione dei personaggi è minima. Dato comunque compensato dalla notevole mole di personaggi tra cui scegliere – livello per livello – per il combattimento. E la varietà non è solo numerica, perché specialmente ai livelli più avanzati farà una bella differenza disporre di un rullo compressore come La Cosa piuttosto che di un supereroe che possa volare come Thor. In più è possibile utilizzare 4 eroi contemporaneamente, di cui uno controllato dal giocatore e gli altri dal computer (o da amici in modalità cooperativa sia locale che remota) ma con la possibilità di impartire semplici ordini tattici (formazione difensiva o di attacco in particolare) e di switchare in qualsiasi momento il controllo su un altro membro della squadra. In ogni livello è presente un portale S.H.I.E.L.D. dove è possibile salvare la partita e assemblare la propria squadra. E imparare ad assemblare accortamente la propria squadra in base alle potenzialità di ogni supereroe, dei nemici e delle peculiarità del livello da affrontare sarà fondamentale per riuscire a procedere nei livelli più avanzati o al livello superiore di difficoltà. Ogni supereroe può inoltre apprendere – utilizzando i punti esperienza – delle abilità speciali semplicemente richiamabili.

Proprio come in un RPG/hach'n'slash classico, i livelli da affrontare sono costituiti da dungeon sostanzialmente lineari, in cui non manca qualche – per altro semplice – enigma da risolvere. L'attività principale sarà quella di sconfiggere gli alleati cattivi di Destino lottando contro androidi o gregari numerosi ma poco temibili per arrivare in fondo ad affrontare il boss di turno, di volta in volta uno dei "villain" dell'universo Marvel. E proprio come nei classici la visuale è sostanzialmente isometrica, liberamente ruotabile, anche se non mancano in particolari livelli o per compiti speciali altri tipi di inquadrature, che comunque permettono di vedere comodamente tutta la squadra controllata. Il vero punto di forza dunque del titolo è l'utilizzo di oltre 140 personaggi dell'universo Marvel, ognuno con caratteristiche ben definite e differenziate, con la possibilità di personalizzare il proprio team in modo totale: creando il proprio Marvel dream team preferito, scegliendo il nome, il simbolo, il veicolo del proprio team e creando una vera e propria "team reputation". Un gioco dunque estremamente piacevole e accessibile, ma allo stesso tempo anche con un alto tasso di rigiocabilità considerando la possibilità di rigiocare i livelli con squadre differenti e differentemente bilanciate. A legare il tutto una storia in perfetto stile Marvel: si entra in "media res" ma lo spirito della vicenda lo si coglie fin dalle prime battute, come nelle migliori soap; i nemici sono tutti cattivissimi, ma anche tra gli amici regna il sospetto, le divisioni, le incomprensioni. I dialoghi stessi sono "personalizzati" a seconda del personaggio a cui di volta in volta decideremo di far guidare il team. In conclusione, dopo i pregevoli esempi di Spider-Man e Hulk, ecco che tutto il pantheon marveliano è protagonista di un gioco degno d'attenzione.

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