MOVIEWEB – Campagne virali…

Il viral marketing sul web sta contagiando le campagne di lancio di molte pellicole in arrivo nelle nostre sale. Una vertigine dello sguardo tra finzione e realtà. L’idea chiave del viral marketing è la fusione di media che in simbiosi tra di loro avvolgono e guidano lo spettatore nella ricerca degli indizi seminati nel web. Il caso Cloverfield. 
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La testa della statua della libertà mozzata sullo sfondo di una cupa New York. In molti avranno visto queste immagini scorrere nei trailers del film targato dal produttore J.J. Abrams, Cloverfield con la regia di Matt Reeves. L’imponente campagna di comunicazione che ne ha accompagnato il lancio fa parte di una nuova strategia di marketing, o meglio viral marketing, che già da qualche anno sta coinvolgendo le case di produzione e distribuzione cinematografiche alle prese con le innovazioni del mondo della comunicazione. Lo scorso anno il film dei Simpson si è aggiudicato il premio miglior campagna virale per il lancio di una pellicola.

L’inizio del lancio di Cloverfield era già stato architettato per far crescere il mistero e la curiosità del pubblico e degli addetti ai lavori: la locandina con il mitico simbolo della Grande Mela ghigliottinata e una data 01.18.08. A seguire il trailer ufficiale del film ricalcava la stessa idea di suspense mostrando una sequenza di immagini sporche che immortalano la fuga di alcuni ragazzi dopo una devastante deflagrazione nel centro di New York. Con questi pochi indizi è iniziato il tamtam della vertiginosa comunicazione costruita con il viral marketing. Una scelta che il mondo del cinema statunitense sta sempre più utilizzando nel tentativo di captare gli umori di un pubblico alla ricerca di continue sorprese visive.

Una seduzione dello sguardo e della mente che ha portato alla realizzazione, contemporaneamente all’uscita del film, di una serie di siti: alcuni, come www.1-18-08.com, effettivamente collegati alla storia, altri invece che si sono poi scoperti essere indipendenti; contestualmente sono stati creati alcuni eventi paralleli pronti a coinvolgere lo spettatore/navigatore. Eh si, perché l’idea chiave del viral marketing è proprio questa fusione di media che in simbiosi tra di loro avvolgono e guidano lo spettatore nella ricerca degli indizi seminati nel web. Un’idea che sfrutta l’hype stesso generato dal film e alimentato dai fans (si veda questa pagina di Splattercontainer con l’elenco di ipotesi relativi al reale argomento del film).

Per Cloverfield è quindi accaduto tutto questo: sono stati quindi creati spot civetta come quello di una marca di una bibita giapponese “Slusho!” (con tanto di sito “ufficiale” www.slusho.jp) e quello della Tagruato, un colosso nipponico dell’alimentazione proprietario della bibita. La strada da seguire per chi cede ai richiami dei pubblicitari, è poi quella di unire ciò che appare singolare e stravagante, ecco alcuni servizi giornalistici che parlano di attentati ai danni di una piattaforma petrolifera di proprietà proprio della Tagruato. Dietro agli atti terroristici ci sarebbe l’organizzazione sovversiva Tido Wave. Tutto perfettamente veritiero, tale da convincere almeno al primo sguardo i più smaliziati utenti della rete. Una campagna virale perfettamente orchestrata e montata per preparare l’evento finale, il lancio del film. Piccoli e misteriosi indizi lasciati sul web e ricomposti solo quando il mosaico è pronto per essere svelato. Intrecciare realtà e finzione, ciò che potrebbe essere vero, nell’immaginario filmico, e ciò che assomiglia alla nostra contemporaneità.

LostMa il viral marketing di Cloverfield non è l’unico esempio. Drew Goddard, lo sceneggiatore del film è lo stesso della serie tv Lost, altro pluripremiato prodotto televisivo che ha adottato una campagna virale. Per l’ultima serie la scelta è ricaduta su una partenza diversa dal film, si è scelto il messaggio del classico poster da strada affisso nella città di Portland. Un manifesto che reclamizza la compagnia aerea Oceanic Airlines (anch’essa fittizia ma dotata di un sito ufficiale www.oceanic-air.com). Da qui inizia il viaggio di un personaggio dal nome Sam Thomas alla ricerca della sua compagna scomparsa sul volo 815 attraverso una pagina web che assomiglia molto ad un gioco di ruoli per scoprire l’enigma della sparizione.

Come si può notare un nuovo trend va iscrivendosi nel modo di vendere, ma anche di pensare e fruire il cinema. E non finisce certo qui: accanto a questi titoli si osservano infatti le manovre che stanno preparando l’arrivo nelle sale americane dell’ultimo capitolo della saga di Batman realizzato dal regista Christoper Nolan, The dark knight. Il virus continua a espandersi…

 

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