MOVIEWEB – I critici duri di "Synoptique"

Analizziamo "Synoptique.ca", sito creato dagli studenti del Master in Cinema della Concordia University di Montreal. Coraggioso esperimento di "critica pura", è un portale ormai "fantasma", con contenuti di ottimo livello

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Il rischio maggiore di queste webzine dalla grafica minimal, l'architettura complessa e i contenuti ambiziosi, è che il lettore ad un tratto ci si perda. E che poi, esausti ed incompresi, si smarriscano anche gli autori. Sembrerebbe proprio questo il destino occorso a Synoptique.ca: The Journal of Film and Film Studies, rivista online in lingua inglese, fondata nel 2003 dagli studenti del Master in Cinema della Concordia University in Montreal, Canada. L' "about us" spiega come il sito sia nato come "punto di riferimento per gli studenti della scuola" con l'intento preciso di creare un "contesto dentro cui far circolare ogni tipo di idee. Quelle buone e le cattive". Il tutto servito con quell'entusiasmo un po' idealista di una generazione di critici che, qualche anno fa, si è improvvisamente ritrovata a sguazzare nell'oceano sterminato dell'editoria online. Poi in realtà il progetto è andato avanti per circa un anno, con cadenza più o meno mensile, prima di esaurire la propria spinta ed andare ad arricchire l'esercito dei siti-zombie. Di fatto l'ultimo numero risale ad agosto 2005 ed è interamente dedicato al cinema asiatico. La breve parabola ha comunque prodotto contenuti di ottimo livello.
Nato come coraggioso esperimento di "critica pura", il sito si è adesso tramutato in un preziosissimo archivio di idee frutto di un'appassionata competenza: una sorta di grande scaffale virtuale pieno zeppo di scritti e confezionato con notevole talento grafico.
Dieci numeri complessivi e dentro ognuno una dozzina di articoli sugli argomenti più disparati: dai riveriti omaggi a Kubrick agli speciali dedicati a Monster e Lemony Snicket's, dalle ardite riflessioni a cavallo tra Neurofenomenologia e Postmodernismo alle indagini sullo stato del cinema underground. E poi analisi, riflessioni ed interviste realizzate con ferreo rigore accademico ed una fertilissima verve dialettica. Non ci sono anteprime, nessuna news, né schede informative: soltanto pixel dai tratti essenziali, dedicati esclusivamente alla libera e divertita speculazione su tutto ciò che è annoverabile sotto l'etichetta cinema. Una rivista di critica per critici duri.

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La struttura portante del sito è graficamente inedita e, forse proprio per questo, pericolosamente scivolosa. Dalla Home Page si accede direttamente ai singoli numeri, disposti in lunghissime strisce orizzontali che tagliano a metà lo schermo e che obbligano il viziatissimo utente medio a scrollare parecchio. E neanche in verticale, ma da destra a sinistra. Per occhi abituati a ritrovare tutto ciò che serve in un fazzoletto di schermo – e ben in mostra, per di più – è un'autentica tortura. E probabilmente ad un certo punto, la scomoda impaginazione deve aver sfiancato gli stessi allievi-redattori, spingendoli magari a ridarsi al cartaceo. O ai cineforum in aula. O forse si sono tutti diplomati, lo stesso mese dello stesso anno. Oppure chissà cos'altro successo, quell'agosto del 2005.

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