MOVIEWEB – La rivincita dello spaghetti western

Una produzione sterminata, variegata, oscillante e costellata da pregevoli opere, che trova degna consacrazione in un sito (www.spaghettiwestern.it) o meglio, in un debordante database

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Se il cinema americano ha inventato il genere western, nel nostro piccolo, noi italiani lo abbiamo resuscitato e (ri)generato. Insieme al poliziottesco, lo spaghetti western ha dominato gli schermi dalla fine degli anni sessanta a metà dei settanta, arrivando a costituire di per sè un filone cinematografico come la vulgata contemporanea ha saputo connotare. Una produzione sterminata, variegata, oscillante e costellata da pregevoli opere, che trova degna consacrazione in un sito (http://www.spaghettiwestern.altervista.org/western.htm) o meglio in un debordante database del western italiano, come ricorda il sottotitolo della homepage. Eastwood, Van Cleef, Wallach, Nero, Milan, Garko, Gemma, Steffen, Kinski e tanti altri sono alcuni dei nomi che hanno animato tante pellicole girate e prodotte dal mercato italiano in quegli anni d'oro del nostro cinema di genere. 450 film recensiti e arricchiti con la locandina d'epoca sono la cassaforte di questo archivio per cultori di un universo che ha affascinato milioni di spettatori. Spesso considerate opere commerciali e snobisticamente marchiate dal graffio di un cinema di serie b, molte di queste pellicole conservano immutato il fascino di un epoca che abbiamo saputo fare nostra, rielaborando i tòpos di un immaginario che in fondo non ci appartiene ma che in realtà è inequivocabilmente universale. Duelli, sparatorie, fughe a cavallo, rapine, sceriffi alla ricerca di vendetta ed eroi consumati dal deserto e dal tabacco. Esplorare l'archivio dei titoli è un tuffo in un mondo che solo i veri appassionati possono comprendere fino in fondo ma che di sicuro stimola anche chi solo per curiosità vuole ritrovare la memoria lontana: Arizona Colt, Campa carogna la taglia cresce, la serie di Django, Ehi amico… c'è Sabata hai chiuso!, Il mercenario. Tantissimi titoli, a volte goffamente (e volutamente) giochi di sponda con altrettanti omonimi americani o terribili imprecazioni di morte, come a voler sollecitare lo spettatore fin dalla locandina (come del resto faceva il poliziottesco). Così anche solo per assaporare quanto, un tempo, riuscivamo a produrre (circa 500 titoli tra il 1964 e il 1974, come è indicato nella sezione Intro, dedicata ad una ministoria dello spaghetti western), girare e lanciare in sala. E come molti di questi film erano realizzati con ottimo mestiere. Non solo Leone quindi, ma Sollima, Valeri, Corbucci, Fulci, Tessari, Ferroni e tanti altri che hanno attraversato il genere, spesso rompendo gli schemi e mischiando le carte, a volte parodiando, mascherando gli eroi da fanatici sessantottini, altre accelerando la drammaticità e la violenza, spesso giocando con lo stile e con quelle facce che non potevano che irrompere sul grande schermo cavalcando e fumando un sigaro. Se fosse solo un freddo archivio questo sito non sarebbe in grado di restituire tutta la dignità ad un bel pezzo del nostro cinema. Infatti non è così e la sezione dei Trailer è li a testimoniare la passione per lo spaghetti western. Si possono rivedere, con una veloce connessione adsl, alcune scene cult di una quarantina di titoli. Stesso discorso per la sezione dei dvd, che permette a chi ne avesse voglia di verificare se esista in commercio l'edizione digitalizzata del film e se eventualmente sia tra le prossime uscite, italiane o di importazione.

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