Orfani del cinema italiano, stoppato a pochi passi dalla trasferta sulla gloriosa Croisette, chiediamoci se in definitiva non ci siamo meritati questo bell'anno sabbatico per riflettere sui nostri falsi allori, vista la decisone dei vertici del Festival di Cannes di non ammettere, in concorso, nessuna pellicola proveniente dal bel paese. Così, spettatori alla finestra dell'imminente rassegna che invaderà il lungomare della cittadina francese dal 16 al 27 maggio, possiamo dedicare alcune righe ad un piccolo tesoro online Ina – Tales of a festival (nella sua versione inglese) un omaggio affascinate e superlativo a chi ha animato con le sue opere e i suoi volti la grande kermesse francese. Descriverlo come un appendice alla stretta contemporaneità del  sito ufficiale del Festival di Cannes sarebbe un errore imperdonabile, perché la quantità, e la qualità, non raramente eccezionale del materiale contenuto tra le pieghe di questa pagina web, rappresentano un'invidiabile ancora di salvezza dalla mediocrità cinematografica che spesso ci annebbia lo sguardo. Lontani dalla facile retorica dell' esaltazione del passato, questi Tales rappresentano veramente una possibilità di ricordare, o scoprire per la prima volta, le tante raffinate schegge della storia del cinema. Un sito aperto dalle parole del suo deux ex machina, il presidente Gilles Jacob che illustra la lunga storia del festival nato in quel lontano 1946. Nella sua semplicità, e non poteva essere altrimenti, la home page ci mette subito in grado di poter accedere alle singole sezioni di questa memoria virtuale. Le notevoli perle cinematografiche, disponibili in versione online con una buona connessione internet, ci raccontano i personaggi, attori e registi, dive e starlette,  i loro film, le loro tante storie che hanno eletto il Festival francese a capitale del cinema mondiale. Schegge di un cinema vissuto e amato attraverso gli incontri, a volte eccezionali, spesso sorprendenti, con i mostri sacri della cinematografia. Fotogrammi di eccessi e scontri, di dibattiti e scandali, interviste e proclami, un patrimonio inestimabile che seduce e attira l'occhio goloso del cinefilo e lo sguardo neofita dell'internauta. Nell'intento degli autori nessuna malinconia per ciò che è stato, ma un doveroso e rispettoso riconoscimento ai maestri, sopravvalutati e immensi, riconosciuti e dimenticati, acclamati e fischiati che hanno contribuito a rendere prestigioso, a volte sciovinista, ma sempre controcorrente, il Festival di Cannes.

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