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"Cowboy Bebop" è uno degli anime più belli degli ultimi anni, un'affascinante rilettura noir che s'innesta in un futuro alla "Blade Runner". Ma soprattutto è il ritratto disarmante di un perfetto antieroe, a metà tra Lupin III e Corto Maltese. I migliori siti web dedicati alla serie

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– Eh, ma che bella! Chissà perché mi fai ricordare un tango di Arola, che ascoltai nel cabaret della "Parda Flores" in Buenos Aires.

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– Forse c'era qualcuna che mi assomigliava?


– No! Proprio perché non assomigli a nessuna avrei voluto incontrarti sempre…in qualsiasi posto…


(Da Hugo Pratt,  "Una ballata del mare salato")


 


"Julia è morta…nulla ha più senso…facciamola finita!". Gli eroi sono finiti. Non esistono più. Non c'è più da lottare per un ideale superiore, per una causa comune. Ormai conta solo portare a casa la pelle, cercando di conservare quel minimo di dignità e onore per affrontare gli altri a testa alta. L'orizzonte dell'eroismo è un orizzonte privato. Spike lo sapeva bene. "Io non vado a morire. Vado a dimostrare a me stesso se sono realmente vivo oppure no". A metà strada tra Lupin III e Corto Maltese, un figlio di puttana dal cuore d'oro, Spike non era abbastanza furbo da farla franca per sempre. Ha dato la caccia ai ricercati, intascandone le taglie. Ha affrontato pericoli, killer spietati, spacciatori e terroristi senza scrupoli. Ha giocato con la morte. Con un colpo di teatro geniale, l'ha messa in scena e l'ha ingannata. Tutto sembrava filare liscio. Finché non ha dovuto fare i conti col passato, quei giorni andati, impressi per sempre nell'occhio di vetro. Non si può sfuggire al proprio destino. Arriva un giorno in cui occorre dare un senso a tutto ciò che è stato. L'amore ti ha ucciso, Spike… Non poteva essere altrimenti. Ti aveva deluso, ma era l'unica illusione d'immortalità, l'unico miraggio di felicità in un mondo oscuro, tra giorni passati a fumare marlboro e a bere vermouth, a portarsi sulle spalle, sulla pelle, nelle mani, ricordi e ferite. Solo alla fine hai chiuso il cerchio. Hai sorriso, come un personaggio di Jean-Claude Izzo ("Non mi restava altro che regalargli un sorriso. Sorrisi, come ho sempre saputo fare"), e te ne sei andato. La tua stella – lo diceva il vecchio sciamano – si è spenta. Ma l'odore delle tue sigarette è ancora nell'aria…


Si parla di Cowboy bebop, ovviamente. Il mitico anime di Shinichiro Watanabe, 26 episodi andati in onda per la prima volta in Giappone tra il 1998 e il 1999, è una delle "riletture" noir più affascinanti degli ultimi anni, nonostante a tutti gli effetti appartenga al genere fantascientifico. Un universo tematico-visivo, che fa tesoro delle novità della fantascienza animata giapponese (la rivoluzione di Neon Genesis Evangelion), delle atmosfere alla Blade Runner e degli stilemi del cinema noir. Ad aumentare la suggestione, l'incredibile lavoro musicale di Yoko Kanno, capace di "orchestrare" una colonna sonora complessa, che va dal jazz al rock, dal blues alla lirica. Ma soprattutto indimenticabile è la figura di Spike, il protagonista maschile, cacciatore di taglie (auto)ironico e misterioso, un perfetto antieroe, che nel corso della narrazione assume una dimensione tragica e una profondità, che hanno pochi uguali nell'animazione nipponica (e non solo).


L'offerta del web su Cowboy Bebop è ampia. A partire da www.cowboybebop.org, sito ufficiale (ormai archiviato) in inglese e giapponese di Knockin'on Heaven's Door (il film d'animazione ispirato alla serie, che Watanabe ha diretto nel 2001 e che non ha riscontrato i favori degli appassionati), per proseguire con la pagina americana della Sony, http://www.sonypictures.com/cthe/cowboybebop/. Grafica eccellente e buona velocità di navigazione sono i punti di forza del sito. Un po' meno soddisfacenti i contenuti, che si limitano alla sinossi del film, a una galleria di foto (non scaricabili!), ad alcune informazioni sulla serie e i personaggi, al trailer e ad alcune clip. Una vera e propria miniera per i fan è invece il sito in inglese "The Real Folk Blues" (sigla di chiusura di Cowboy Bebop), http://rfblues.aaanime.net/. L'home-page si apre su un misterioso sfondo nero, con immagini molto piccole e cinque percorsi di navigazione: in "Characters" c'è la presentazione dei personaggi, dai maggiori (Spike, Jet, Faye, Ed, Vicious, Julia) ai minori, compreso i bounties, i ricercati a cui danno la caccia Spike e Jet. 

In "Sessions" vengono presentati i ventisei episodi (chiamati così per un chiaro riferimento alle sessions jazzistiche). Per ogni episodio è possibile trovare lo script, l'intera colonna sonora, le influenze e gli omaggi presenti oltre al link ad Amazon per l'acquisto. Stessi contenuti per Cowboy Bebop – The Movie, cui è dedicata un'apposita sezione. In "The Seatbelts" (il gruppo che esegue la gran parte delle musiche di Yoko Kanno) tutte le notizie riguardanti la colonna sonora, con gli O.S.T. e le raccolte, l'elenco completo delle canzoni, la possibilità di download per l'ascolto in anteprima e link all'acquisto. Ancor più interessante l'"Appendix", in cui è possibile trovare varie sezioni: "The World" con le informazioni sull'universo di Cowboy Bebop, le innovazioni tecnologiche e la situazione "cosmopolitica"; "Did you notice?" con tutte le particolarità e le chicche della serie, "Controversies" con alcuni delle discussioni più accese tra i fans (del tipo "è davvero morto Spike?"), "Influences" e una ricchissima galleria di immagini (di risoluzione un po' bassa, a dire il vero). Per concludere gli updates, notizie sul webmaster, l'area shopping e i links. Altro sito completissimo è la fanpage in italiano http://www.thebluecrow.com: grafica molto bella (la nuova versione del sito è ancora incompleta, ma la vecchia è già all'altezza), tantissime immagini, contenuti approfonditi sulla serie TV, il film, il manga tratto dalla serie e le musiche, segreti, spoilers, news (non aggiornatissime), fan art (disegni ispirati alla serie fatti dagli appassionati) e fan fiction (racconti scritti dai fan), un forum, una F.A.Q. e link.


Da segnalare infine l'accattivante Emily's Cowboy Bebop Page (in inglese) e l'ottimo http://www.jazzmess.com/.

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