MOVIEWEB – Underground on the web: le tracce dell'avanguardia americana
Da Jonas Mekas a Paul Morrissey, un viaggio on line nel New American Cinema e nell'underground statunitense
Verso la metà degli anni '50, col finire della guerra e l'affacciarsi di nuove tensioni politiche e sociali, il cinema è scosso da fermenti e nuovi stimoli. E' soprattutto il vecchio continente il centro da cui si diffonde un modo nuovo di pensare al cinema. Dopo la boccata d'ossigeno del Neorealismo sono i francesi a dar fuoco alle polveri. Soprattutto grazie ai "giovani turchi", che si riuniscono alla corte di André Bazin e della rivista "Cahiers du Cinéma" (fondata nel 1951) e che daranno vita alla Nouvelle Vague. Ma anche in Gran Bretagna si avvertono i segni della contestazione, soprattutto intorno alla rivista "Sequence". Nel febbraio del
Il web offre numerosi spunti e percorsi di ricerca. Partendo proprio dal padre del New American Cinema, Jonas Mekas, in italiano e inglese è da segnalare http://web.tiscali.it/cinema_underground/, sito piuttosto vecchio (la prima versione è del 1996, aggiornata nel 2001), e quindi graficamente povero, senza immagini e contenuti multimediali. Nonostante questo, il portale offe una panoramica non banale sul pensiero ("Jonas Mekas e la poesia", "Mekas e Film Culture") e sul cinema del lituano (suddividendolo in due periodi, film diary e diary film), con approfondimenti sull'avanguardia, l'underground e il New American Cinema. A completare il quadro una ricca bibliografia, una filmografia e i links. Da qui si può accedere a http://www.film-makerscoop.com/, sito ufficiale della società di distribuzione fondata nel 1962 da Mekas e compagni. Il portale, oltre al catalogo on-line dei film in distribuzione (con tanto di prezzi ovviamente), alle informazioni sulle modalità e le regole di noleggio, dà la possibilità di diventare membro della cooperativa. Inoltre offre una breve storia del movimento sviluppatosi intorno alla società. Seguono news e archivi di notizie, profili di alcuni film-makers membri, una newsletter, links e contatti. Grafica spoglia, poche immagini, nessun contenuto multimediale ma un'ottima velocità di navigazione.
Molto ricca (c'era d'aspettarselo) la proposta web su Andy Warhol. Ma aldilà di una visita obbligata a http://www.warhol.org/, sito ufficiale dell'Andy Warhol Museum di Pittsburgh, va segnalato l'imprescindibile http://www.warholstars.org/, website completissimo sul padre della Factory. Si parte con una biografia accurata, narrata al presente, quasi fosse una cronaca giornalistica che s'accumula nel tempo. Poi si dà conto delle news, costantemente aggiornate, su avvenimenti, incontri, mostre e tutto ciò che può avere a che fare con l'arte di Warhol. A seguire un elenco completo dei suoi film, da Sleep (1963) sino a Blue Movie (1968), compresi quelli da lui prodotti sino agli anni '80. Ogni film ha una scheda con tanto di cast e crew, dichiarazioni dell'autore e dei protagonisti, note sugli aspetti produttivi e sulle vicende della lavorazione. Nella sezione "art", sempre in ordine cronologico, si dà conto dell'attività artistica di Warhol dal '52 all'87, anno della morte: tante schede e approfondimenti ma poche immagini, purtroppo. A questa sezione va collegata quella "pre-pop", in cui si approfondisce l'attività dell'artista dal
Da qui si può accedere a http://www.paulmorrissey.org/, sito ufficiale di Paul Morrissey, amico e "allievo" (?) di Warhol, regista di Flesh (1968), Trash (1970) e Heat (1972). L'home-page, molto elegante, si apre con una dichiarazione dello stesso Morrissey: "Films are about personality: the better the personality, the better the film". Dalla pagina iniziale si può accedere ad una breve biografia e alla filmografia con link all'acquisto di DVD. Nella sezione "Media" troviamo articoli e interviste sul cinema di Morrissey: interessanti sono le brevi dichiarazioni rilasciate da George Cukor a Gavin Lambert nel 1972. Interessante anche la pagina "Credits", in cui si discute dei problemi di attribuzione di alcuni dei film di Morrissey, dei suoi rapporti con Warhol ("Nor was Morrissey ever any kind of "assistant" of Warhol") e con