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Nel mondo di Qik e Flixwagon le coordinate spazio temporali sono cambiate. Non basta più dire “ti riprendo e ti metto su youtube”. Adesso se registro attraverso cellulare trasmetto direttamente le immagini in rete. Il 30 ottobre 2008 su Qik ben duecentosessantamila video per novemila pagine, un flusso ininterrotto.

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Nel mondo di Qik e Flixwagon le coordinate spazio temporali sono cambiate. Siamo effettivamente diventati tutti produttori di immagini in

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movimento. E adesso non basta più dire “ti riprendo e ti metto su youtube”. Adesso se registro attraverso cellulare trasmetto direttamente le immagini in rete. Vale a dire che l'upload è immediata. Ma cosa sta succedendo in questi siti di cui ci occupiamo?. Oggi 30 ottobre leggevo su Qik ben duecentosessantamila video per novemila pagine. Il flusso ininterrotto, lo streaming video audio da tutti gli utenti del mondo è inarrestabile. In pochi minuti vengono riversati video di pochi secondi o minuti da parte di individui che stanno sperimentando il nuovo strumento. Più che mettere in scena qualcosa o più semplicemente riprodurre qualche evento di una minima importanza, la stragrande maggioranza di contributi riguarda lo schermo del proprio computer oppure una strada del paese in cui si vive. Angoli, superfici anonime. Qualche ragazza si mette in mostra, qualcuno riprende le attività quotidiane in ufficio o in casa, in famiglia. Ma ogni evento finisce dentro il grande calderone della distribuzione istantanea. La frase di lancio, il sottotitolo di Qik e Flixwagon sono rispettivamente “see what happens” (“guarda che accade”) e “Your Life… Live” (“la tua vita in diretta”).

Dal punto di vista tecnico basta un cellulare avanzato: i due siti infatti stanno a poco a poco estendendo la possibilità a vari telefoni oltre agli stranoti iphone, blackberry e Nokia. Basta una videocamera integrata nel cellulare e una connessione internet e in due secondi il proprio video è già online e visibile da tutti nel riquadro “live”. Certo all'inizio ci è capitato di sfogliare i video appena fatti sulla home page dei siti in questione, ma adesso è quasi impossibile, perché il numero di arrivi al secondo è elevatissimo e quindi viene fatta una selezione in base a criteri che però non conosciamo.

Dal punto di vista “artistico” e per quel che ci interessa in questo sito, ovvero il cinema, è ormai ovvio che è la comparsa dei nuovi media e delle tecnologie a cambiare il panorama delle forme audiovisive, a sconvolgerne la produzione e distribuzione e di conseguenza a portare effetti sull'immaginazione delle persone e sulla costruzione di altri mondi immaginari e virtuali. Ma soprattutto è il mondo relazionale che muta sotto i nostri occhi come stanno dimostrando le nuove forme di social networking come Myspace e Facebook. In questo ambito le forme di diffusione, broadcasting, di cui abbiamo in breve parlato, incidono anche sul coinvolgimento emotivo con le immagini in movimento e sulla fruizione. Ci si chiede insomma se il cinema in sala non corrisponda ormai che a una modalità “unica” di consumo delle immagini in movimento tra le sempre più numerose nel panorama contemporaneo, dai già vetusti home video agli mms e così via fino a Qik e Flixwagon.

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